Vacanze 2011, gli italiani che volano preferiscono gli Usa

Se l’Italia è balzata al primo posto tra le mete preferite dai cittadini europei per le prossime vacanze estive, come ha dimostrato l’ultima indagine di Eurobarometro, con l’11,5% degli intervistati che vorrebbe venire nel nostro Paese contro l’8,6% della Spagna e l’8,2% della Francia, non così è per gli italiani che stanno decidendo come passare le loro ferie.

Secondo il sito internet Skyscanner.it che compara i voli economici nel mondo i nostro connazionali almeno per il momento hanno puntato dritto sugli Usa.

Questo almeno quanto si deduce dai biglietti aerei già prenotati per i mesi di luglio ed agosto. Rispetto ad un anno fa gli Stati Uniti sono passati in testa superando, anche in questo caso la Spagna, evidentemente considerata non più così favorevole come costi vista la crisi economica.

Podio completamente rivoluzionato confrontandolo con quello del 2010. Allora vinceva la Spagna sull’Italia e gli Usa. Ora il Paese di Obama passa in testa, anche per un cambio dollaro-euro che resiste comunque favorevole, con la Spagna che tiene comunque il secondo posto e l’Italia che scivola al terzo. Sostanzialmente invariate le altre posizioni nella top ten con la Grecia ancora al quarto posto: la meta è ambita, nonostante sia un’altra nazione in crisi economica profonda, ma dall’Italia sono in molti a scegliere il traghetto. Seguono, esattamente come un anno fa, Regno Unito, Thailandia, Francia, Portogallo e Germania.

La sorpresa è rappresentata dalla Turchia che avanza di un posto rispetto al 2010 estromettendo dalle prime dieci l’Australia che scivola addirittura al 19° posto. D’altronde quelli che in Europa saranno mesi estivi, per l’Oceania saranno invece relativamente freddi e con i disastri che hanno combinato le recenti alluvioni evidentemente il Paese dei canguri è meno appetibile.

Tra le destinazioni a lungo raggio ottima rimonta di Cuba che passa dal 26° all’11° posto e bene anche il Messico che risale dal 20° al 12°. Bene anche un Paese esotico come la Malesia che risale nove posizioni piazzandosi 15ª e l’intramontabile Kenya che passa dal 42° al 30° posto. Come facilmente prevedibile crollo sia del Giappone, penalizzato dal disastro del terremoto e dei rischi nucleari, che scende dal 27° al 33° posto, ma soprattutto le nazioni del nord Africa teatro di recenti rivolte. E’ il caso di Tunisia, che perde 35 posizioni ed è ora 78ª, o Egitto che da 34° si ritrova 46°.

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