Voli, il futuro delle grandi compagnie è nel low cost

Il futuro del turismo, soprattutto quello del trasporto passeggeri, è sempre più nel low cost. Sembrano esserne maggiormente convinte le compagnie di punta, tanto che dopo la Iberia, che ha già varato un piano (fortemente contestato da dipendenti e sindacati) per aprire la propria linea, ora ci stanno lavorando sia Lufthansa che Air France.

In particolare l’azienda tedesca si è resa conto che la concorrenza di diversi operatori, Ryanair in testa, si è fatta francamente insopportabile soprattutto sul mercato europeo anche se il pubblico per il momento è ancora sostanzialmente diviso a metà tra quelli che preferiscono pagare un po’ di più e quelli a cui invece sta benissimo volare a prezzi bassi.

Così Lufthansa ha pronta una propria linea a costi contenuti. Ci sarebbe già il nome, ossia ‘Direct 4 You’, anche se per ora si tratta di un progetto e nulla più. Air France, invece, nonostante anche nel 2011 grazie alla joint venture con KLM si sia confermato il maggiore operatore in Europa, sta varando una serie di nuovi piani di investimento nei quali è previsto la sbarco in grande stile nel low cost.

Potrebbe farlo sfruttando una compagnia già di sua proprietà come Transavia, che però al momento per precisi accordi commerciali e con i sindacati si occupa solo di voli nel Mediterraneo e con una quindicina di apparecchi, oppure creare un marchio tutto nuovo, in modo da poter sfruttare non solo le rotte europee ma pure quelle transcontinentali.

Il futuro però è tracciato. Come dicevamo Iberia ha da poco cominciato a operare con la sua compagnia low cost battezzata Iberia Express. E tutto sommato Alitalia, grazie ad AirOne, sulle destinazioni nazionali riesce ancora ad essere competitiva con i voli a basso prezzo, soprattutto ora che alcune compagnie per far quadrare i conti hanno aggiunto, o stanno per farlo, costi aggiuntivi come quelli per il bagaglio a bordo.

Come al solito il problema maggiore è per i consumatori, visto che per i trasporti in Italia la spesa è già molto elevata. Ma maggiore concorrenza, in teoria, significherà anche risparmio.

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