Inflazione: risale dopo sette mesi

L’inflazione ad aprile e’ salita all’1,3%, dall’1,2% di marzo, su base annua. Lo comunica l’Istat, nella stima preliminare, aggiungendo che su base mensile i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3%. A livello tendenziale, il dato segna il primo rialzo, per quanto marginale, dopo sette mesi di tendenza al rallentamento.

Adoc: Calano i prezzi dei prodotti tipici pasquali

Buone notizie per i consumatori. La spesa alimentare per Pasqua sarà più sostenibile rispetto allo scorso anno secondo l’indagine dell’Adoc, in calo i prezzi dei prodotti tipici quali uova al cioccolato e colombe.

“Dentro l’uovo i consumatori troveranno una bella sorpresa quest’anno – commenta Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – i prezzi dei prodotti tipici pasquali, escluse le carni, sono in ribasso, dopo anni di crescita ininterrotta.

Svezia libera dal petrolio nel 2030

Si potrà anche pensare che annunci di lungo termine come questo sono prettamente propagandistici, che servono a influenzare l’informazione globale, oppure che fare previsioni per qualcosa che accadrà tra vent’anni sia impossibile, o ancora che fino al 2030 che ne passerà di petrolio sotto ai ponti. Ma se a fare un annuncio del genere è un paese scandinavo come la Svezia, il quale ha oltretutto chiaramente spiegato le linee guida che porteranno a questo cambiamento epocale, c’è da fidarsi.

Il prezzo della benzina sale: una speculazione che sottrae alle famiglie fino a 400 euro l’anno

Secondo i dati definitivi dell’Istat l’inflazione a febbraio si mantiene stabile all’1,6%. Dai dati dell’Istituto emerge un rallentamento dei prezzi dei beni alimentari e un rialzo del 2,4% della benzina rispetto a gennaio.  Secondo Adoc è l’ennesimo fenomeno speculativo che danneggia le famiglie di oltre 400 euro l’anno. “Basta con la speculazione sui carburanti e con il giochetto della doppia velocità dei prezzi – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – appena il costo del greggio cresce, subito il prezzo della benzina sale, del 2,4% rispetto allo scorso gennaio. Al contrario, quando il greggio cala, la benzina non scende.

L’euro a quota 1,3 dollari

Brusco rialzo dell’euro dopo la diffusione del dato sull’inflazione europea, tornata a salire in febbraio (+1,2%) e quindi, secondo la chiave di lettura del mercato, in grado di ridurre i margini di manovra espansiva della Bce. La divisa europea ha così riconquistato quota 1,30 dollari per la prima volta dal 29 gennaio, segnando un massimo di 1,3038 (1,2894 venerdì).

Air France riduce i prezzi in concorrenza con l’alta velocità

Nuovo round nella battaglia che all’interno della Francia oppone i Tgv a Air France. Pochi giorni fa la Sncf, le Ferrovie nazionali, avevano annunciato un ritocco al rialzo dei prezzi dei biglietti per i treni ad alta velocità. Oggi, invece, il colosso Air France-Klm ha deciso a sorpresa di ridurre le tariffe dei voli interni, sui quali ha perso notevolmente colpi negli ultimi mesi.

Borsa, listini europei positivi. Fiat in forte ribasso

Le Borse europee recuperano terreno dopo lo scivolone di mercoledì 21 gennaio e aprono la seduta in forte rialzo, spinti dalle buone performance di Wall Street e Tokyo. Guadagni che restano stabili a metà seduta: Parigi e Francoforte guadagnano l’1,75%, Londra il 2% e Madrid l’1,68%. Rallenta invece Milano dove il Mibtel guadagna lo 0,68% e l’S&PMib lo 0,76%.

Borsa, Wall Street chiude in positivo. Bene anche l’Europa

Chiusura positiva per Wall Street dopo una giornata trascorsa in altalena. Il Dow Jones avanza dello 0,79% a 8.277,08 punti, Il Nasdaq sale dell’1,16% a 1.529,33 punti, mentre lo S&P 500 segna un progresso dello 0,67% a 849,41 punti.
L’intervento del Tesoro americano a sostegno di Citigroup e Bank of America ha fatto sentire i suoi effetti sulle contrattazioni in Europa, dove i principali listini hanno chiuso in rialzo.

Borsa, in attesa della Bce l’Europa accelera al ribasso

Dopo il crollo di ieri, sembra concretizzarsi un’altra giornata pesante per le Borse europee. A ben vedere l’avvio è stato in leggero rialzo. Un movimento dovuto alla speculazione che ha approfittato del tonfo dei listini nella seduta precedente per andare in acquisto e poi rivendere. Così, adesso, le piazze del Vecchio Continente corrono in terreno negativo: Francoforte cede l’1,02%, Parigi il l’1% e Londra l’1,95%. Il Mibtel, dal canto suo, cede lo 0,71% e l’S&P/Mib lo 0,7 per cento.