Sistemi inefficaci per la lotta all’evasione fiscale

La Corte dei Conti boccia le riforme MontiLa Corte dei Conti ha bocciato i sistemi progettati dal governo Monti per la lotta all’evasione fiscale, il giudizio è stato espresso nell’ultimo rapporto sulla finanza pubblica “la strategia adottata nel corso della legislatura passata è stata caratterizzata da andamenti ondivaghi e contraddittori.” Tanto il redditometro quanto lo spesometro rischiano di peggiorare la situazione.

Redditometro, da ottobre le nuove fasce

Quando si fanno i conti nelle tasche degli altri, come sta accadendo in questi giorni con enti pubblici come Regioni e Province, tutti d’accordo sui controlli. Ma se il fisco entra nel nostro privato, allora nascono i primi problemi. E ne potrebbero arrivare di nuovi già da questo mese visto che il tanto temuto o voluto, a seconda di quale angolazione si scelga, redditometro sembra finalmente essere pronto.

Spesometro, dal 1° luglio scattano i nuovi controlli

E’ una parola con la quale dovremo prendere presto confidenza: lo spesometro è una realtà. Dal 1° luglio prossimo andrà ad affiancare il già noto redditometro come strumento per la lotta all’evasione fiscale. Dopo molti dubbi e correzioni in corsa il testo che lo riguarda è definitivo e l’Agenzia delle Entrate ha fatto conoscere con esattezza i termini di applicazione.

Scudo fiscale: l’operazione è da 4 miliardi di euro

La giornata di ieri ha segnato il punto di partenza per l’operazione scudo fiscale promossa dal governo: si comincia anzitutto con la richiesta di cooperazione dei professionisti e degli operatori, in vista della diffusione ufficiale della circolare definitiva, da parte dell’Agenzia delle Entrate, fra una decina di giorni circa. C’è comunque da dire che cominciano già a essere diffuse alcune informazioni sul contenuto di questo scudo.

Fisco: 3 italiani su 4 non in regola

Allo stato attuale, applicando in materia fiscale il cosiddetto “redditometro” sui redditi del 2008, ben tre italiani su quattro non sarebbero in regola con il reddito imponibile dichiarato, con la conseguenza che l’Erario reclamerebbe al contribuente il pagamento di tasse aggiuntive al fine di rendere congrui i propri redditi con l’applicazione dello strumento.