In tema di risparmio energetico per gli studenti del MIT non ci sono vie di mezzo, o bianco o nero. Un out out che si addice particolarmente al lavoro svolto nei laboratori universitari e che ha portato alla creazione di una tegola in grado di cambiare il proprio colore in base alla temperatura, variando di conseguenza l’indice di rifrazione della radiazione solare.
Inserire gli elettrodi nei tronchi d’albero per raccogliere l’energia può sembrare fantascienza, ma l’idea è reale e attira sempre più interesse. Se davvero dovesse funzionare, le foreste potrebbero dare elettricità ad una rete di sensori per monitorare la salute degli ecosistemi o per segnalare immediatamente gli incendi boschivi.
La produzione da energia nucleare è diminuita per il secondo anno consecutivo e un recente rapporto del MIT rileva che le stime sui costi dell’atomo sono raddoppiati i 4 anni. L’EDF chiede incentivi per le centrali in Gran Bretagna e in Italia si vorrebbe garantirgli priorità di accesso alla rete. L’editoriale di Gianni Silvestrini.
Per la prima volta, i ricercatori del MIT guidati da Angela Belcher, hanno dimostrato che virus, creati in laboratorio, batteriofagi e innocui per l’uomo, possono essere usati per costruire cariche positive e negative di una batteria agli ioni di litio.
In pratica grazie ai virus-batteria e all’integrazione di nanotubi al carbonio aumenta la conducibilità del catodo senza aggiungere troppo peso alla batteria. In prove di laboratorio, con le nuove batterie il catodo viene caricato e scaricato almeno 100 volte senza perdere capacità. Si tratta di un minor numero di cicli di carica di quelle attualmente disponibili nelle batterie agli ioni di litio, senza contare che l’impatto ambientale inizia a diventare interessante.
La critica che viene mossa più frequentemente alle energie rinnovabili è che non sono continue. Il sole è utilizzabile solo di giorno, il vento non c’è ogni giorno, le maree non hanno la stessa intensità su tutti i mari, eccetera.