Truffe e raggiri in vacanza: evitare quelle nei ristoranti

Le trappole durante le vacanze tanto agognate, secondo Paolo Landi, segretario generale dell’Adiconsum, sono tantissime. Tra queste, quelle disseminate da alcuni ristoratori privi di scrupoli, penalizzano il turismo italiano e quindi l’intera economia del Paese, creando disaffezione nonostante le bellezze naturali, culturali ed artistiche dell’Italia. Bisogna difendersi, ma anche denunciare, i raggiri dei ristoratori privi di etica e di professionalità. L’Adiconsum chiede inoltre verifiche costanti delle autorità competenti in materia di igiene dei pubblici esercizi, come ristoranti e bar. Bastano poche regole per difendersi, continua Pietro Giordano, Segretario Nazionale di Adiconsum, per evitare raggiri e vere e proprie truffe.

Il ristoratore ha l’obbligo di esporre il menù con i relativi prezzi delle singole portate. Prima di entrare nel locale è bene, quindi, accertarsi dei reali costi.

Chiedere sempre il menù, anche quando il ristoratore non lo consegna e fa offerte verbali dei piatti del giorno, e verificare se le offerte sono presenti in menù con i relativi prezzi.

Accertarsi che ogni portata abbia accanto il prezzo.

Servizio, coperto, pane, o altri costi, possono essere decisi liberamente dal ristoratore, però devono essere riportati nel menù (fanno eccezione i ristoranti del Lazio, dove una legge regionale ne vieta l’addebito), in modo che il cliente abbia contezza del costo reale dell’intero pasto.

Prestare attenzione ai cibi surgelati: devono essere sempre indicati sul menù (come indicazione è sufficiente anche un asterisco, seguito dalla dicitura “prodotto surgelato”).

Verificare i costi del vino: i ricarichi possono essere davvero “salati”. Se si vuole scegliere un vino “impegnativo” farsi consegnare la “Carta dei vini” per consultarne il costo.

A fine pasto farsi consegnare sempre la ricevuta fiscale e verificare se i prezzi in essa contenuti corrispondono a quelli riportati nel menù, compresi eventuali costi riferiti a servizio, coperto, pane, ecc..

Conservare sempre la ricevuta fiscale, prova tangibile di eventuali raggiri.

La mancia non è mai obbligatoria.

In caso di contestazione della ricevuta, chiamare i vigili.

Adiconsum ricorda inoltre, che il ristoratore è responsabile degli oggetti lasciati in custodia dal cliente e ne risponde in caso di furto. Non ne è invece responsabile se l’oggetto non gli viene consegnato (es. cellulare poggiato sul tavolo). Ricordiamo inoltre che il ristoratore non può rifiutare la consumazione di una sola portata, anziché un intero pasto.

Fonte: Adiconsum.it

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