F35: tagliando sul progetto l’Italia rilancia l’economia

No F35Gli F35 sono dal pomeriggio di ieri un argomento ufficialmente dibattuto nella Camera dei deputati. Si tratta di un primo passo, a cui si è arrivati grazie alla mozione trasversale presentata da 158 parlamentari di Sel, M5S e Pd, l’iniziativa ha inoltre accolto altre adesioni strada facendo. Si è richiesta a gran voce la cancellazione del programma di realizzazione degli aerei Joint Strike Fighter, un progetto che costa alle casse dello Stato 14 miliardi di euro per gli acquisti e ulteriori 50 miliardi per la manutenzione. Un lusso ingiustificato per un Paese che ha il disperato bisogno di investimenti nel settore del lavoro, dell’industria, dei servizi, l’Italia deve rilanciare l’economia e un buon primo passo potrebbe essere evitare l’aumento dell’Iva grazie a quei miliardi di euro risparmiati.

Durante il mese di giugno la questione F35 è stata molto dibattuta in Italia, tanto che è stato diffuso un appello promosso da personalità di spicco del panorama italiano, rappresentanti delle più diverse realtà del Paese, dalla cultura alla medicina, dalla religione al giornalismo. È stata sostenuta a gran voce la proposta che “impegna il governo a cancellare la partecipazione al programma di realizzazione dell’aereo Joint Strike Fighter-F35”, si è evidenziato come in realtà si tratti di cacciabombardieri con capacità nucleare, delle armi di attacco che mal si affiancano a un progetto di difesa nazionale. Tra i firmatari del proclama spiccano i nomi di Ascanio Celestini, Riccardo Iacona , Luigi Ciotti, Chiara Ingrao, Gad Lerner, Savino Pezzotta, Roberto Saviano, Cecilia Strada, Umberto Veronesi e Alex Zanotelli.

A onor del vero, lo stesso ministro della Difesa Mario Mauro, strenuo difensore del progetto d’acquisto degli aerei, aveva palesato la necessità di avviare una seria e approfondita discussione sul tema in parlamento. Una richiesta che in questi giorni sta venendo soddisfatta, sebbene siano incerti gli esiti della votazione che ne deriverà: il Partito Democratico è infatti ancora una volta spaccato. La possibilità che il progetto F35 venga bocciato, così come la linea ufficiale del governo, è una possibilità concreta.

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