Abbiamo già detto che la Legge di Stabilità 2015 ha confermato con le debite modifiche il Bonus Bebè creato nel 2012 dalla riforma Fornero. Si riduce il tetto di reddito Isee che consente l’accesso alla detrazione, ma viene raddoppiato l’importo per le famiglie con reddito inferiore a 7.000 euro. Ecco dunque tutte le novità che entreranno in vigore dal prossimo anno. Il bonus bebè consiste nella concessione di un bonus economico alle famiglie allo scopo di pagare le spese relative al bambino. Avranno diritto a ricevere il bonus bebé i genitori di ogni bambino nato o adottato nell’intervallo di tempo che va dal 1°gennaio 2015 al 31 dicembre 2017, siano essi di nazionalità italiana o cittadini di Stati membri dell’UE.
Possono beneficiare della bonus anche anche i cittadini extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno, residenti entro i confini italiani. Possono accedere alla prestazione sia le lavoratrici dipendenti che quelle autonome. L’importo del bonus bebé 2015 è pari a 960 euro l’anno, circa 80 euro mensili, per 12 mensilità. L’erogazione partirà dal mese della nascita o dell’adozione del figlio. L’emendamento presentato il 21 novembre 2014 raddoppia l’importo del bonus per i nuclei familiari che hanno un indicatore Isee inferiore a 7mila euro. Si potrà ricevere il bonus bebè di 80 euro al mese fino al terzo anno di età del bambino o fino al terzo anno dell’ingresso del suddetto nel nucleo familiare dopo l’adozione. L’erogazione del bonus bebè non è automatica, ma per riceverlo sarà necessario presentare apposita domanda all’INPS.
Ma oltre al bonus bebè, c’è un’altra agevolazione fiscale riguardante l’infanzia: la deduzione dal reddito complessivo, nel limite annuale di 1.549,37 euro, dei contributi previdenziali pagati per le baby sitter (articolo 10, comma 2, Tuir). Non c’è alcun limite di reddito per questa deduzione, che spetta anche agli “addetti ai servizi domestici”, ovvero le colf, e a quelli per “l’assistenza personale o familiare”, quindi le badanti. Per queste ultime, d’altronde, è possibile detrarre anche il 19% delle relative spese sostenute, ma solo se il reddito complessivo di chi sostiene la spesa non supera i 40mila euro.