Saldi invernali, quasi 200 euro di spesa per gli italiani

Sono cominciati ufficialmente giovedì, con l’apertura praticamente in tutte le regioni italiane, i Saldi invernali 2012.

E nonostante i venti di crisi che soffiano sulle tasche degli italiani le previsioni pessimistiche di fine anno si stanno trasformando in prospettive relativamente interessanti per molte categorie.

Secondo le ultime stime di Confcommercio infatti almeno sette italiani su 10 non rinunceranno a fare acquisti, con una spesa media di circa 195 euro a testa. Quindi acquisti mirati, ma pur sempre acquisti anche se rispetto ad un anno fa l’11,4% della popolazione ha deciso di destinare un budget più limitato. Inoltre il 25,9% ha dichiarato che spenderà tra i 200 e i 400 euro a fronte del 35,3% nel 2011.

Chissà se a far la differenza saranno le riduzioni praticate nei negozi, a cominciare da quelli di abbigliamento? Infatti la stragrande maggioranza, pari al 96,5% degli esercizi commerciali, ha dichiarato di partire subito con prezzi scontati del 50%, anche se in diverse città italiane a cominciare da Milano e Roma (soprattutto nei negozi griffati) in realtà le vendite promozionali sono cominciate già prima di Natale.

Si tratta delle cosiddette ‘offerte in presaldo’, un segnale chiaro di come in tempo di crisi anche i grandi marchi abbiano dovuto adattarsi al mercato. Infatti la stagione natalizia per quello che riguarda soprattutto abbigliamento e accessori è stata inferiore almeno del 10 se non del 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010 e quindi c’è necessità vitale di fare incassi liberando al contempo i magazzini.

Secondo gli ultimi sondaggi effettuati da Confcommercio almeno 9 italiani su 10 sembrano fidarsi della merce presa in saldo tanto che giudicano buona la qualità dei prodotti, mentre più del 60% dice di sentirsi tutelato e per il 73,6% è più importante la qualità che non il prezzo. Inoltre quasi il 23% di loro acquista prodotti stabilmente su internet mentre il marchio a tutti i costi non è più fondamentale come una volta: la quota di quelli che puntano al capo firmato è passata infatti all’11,1% attuale dal 28,6% fatto registrare solo un anno fa.

E intanto gli outlet, che si stanno moltiplicando in tutta Italia, si organizzano: molti di loro hanno previsto persino servizi di bus e navette per i clienti.

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