Italiani e spesa: più tempo per spendere meno

In tempi di crisi dedicare più tempo alle spesa, soprattutto ai negozi nei quali si fa, sta diventando un’esigenza essenziale per gli italiani. A testimoniarlo ulteriormente è un sondq1paggio commissionato dalla Coldiretti che evidenza come la cura dei dettagli sia diventata quasi un obbligo.

Infatti la maggioranza degli intervistati, pari almeno al 55 per cento, ha detto di aver aumentato il tempo dedicato a fare la spesa e soprattutto il 72 per cento le dedica maggiore attenzione rispetto al passato. Tutto tempo che viene investito in particolare nel confronto di prezzi e offerte delle catene di negozi italiani, ma anche dei punti vendita più piccoli sotto casa. E la concorrenza, a suon di offerte, alla fine paga sia per il cliente che per il venditore.

Coldiretti infatti ha rilevato come una maggiore cura nella scelta dei prodotti possa anche portare a risparmi notevoli. E’ il caso di prodotti di largo consumo come possono essere yogurt, birra o ancora spaghetti: una confezione della stessa marca e della stessa taratura da un negozio all’altro può anche arrivare ad avere il prezzo triplicato, mentre il latte può anche crescere almeno del doppio.

In tutto sono stati presi in esame 14 prodotti molto comuni nelle nostre case che hanno mostrato una variabilità di prezzi notevole a seconda del negozio nel quale erano commercializzati. In particolare per ben sette di loro il prezzo massimo era pari a circa il doppio di quello minimo, con il caso limite degli spaghetti che arrivavano a costare quasi tre volte a seconda dei punti vendita.

Quindi risparmiare non significa per nulla rinunciare alla qualità o andare a caccia di prodotti scadenti, provenienti da mercati che non siano controllati a dovere. Piuttosto vuol dire semplicemente investire più tempo nei nostri acquisti, sapendo valutare anche attraverso la consultazione dei siti internet (soprattutto per la Grande Distribuzione) e confrontando i volantini che ci vengono puntualmente infilati nella buca delle lettere. Su molti prodotti, ad esempio, è frequente che siano proposte offerte tipo il 3×2 oppure ancora ci siano ricerche specifiche delle aziende per ridurre i costi delle materie prime.

E l’alimentare è ancora una spesa ritenuta essenziale se, come dimostra lo studio Coldiretti, gli italiani hanno ridotto le loro spese del 16 per cento a fronte del 51 per cento per l’abbigliamento, del 50 per cento per le vacanze o del 34 per cento per i beni tecnologici.

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