Il risparmio energetico parte dai lampioni

Risparmiare sulla luce si può, vale anche per le amministrazioni pubbliche.

Lo ha dimostrato concretamente in questi giorni alla Fiera di Levante l’azienda Umpi Elettronica che ha sviluppato un metodo di gestione intelligente dell’illuminazione pubblica denominato ‘Sistema Minos’.

L’obiettivo principale è quello del risparmio energetico che si accompagna al contempo alla minore emissione di CO2 nell’atmosfera, uno sforzo che le città stanno cercando di portare avanti anche con il traffico. Il sistema messo a punto dall’azienda italiana è di facile utilizzo e punta a ridurre gli sprechi, evidentissimi quando si tratti di illuminazione pubblica.

I lampioni infatti normalmente si accendono, senza che intervenga una programmazione oraria elettronica prestabilita quando la fotocellula che montano ed è regolata sul buoi ha questa sensazione. Ma, come ha spiegato il presidente di Umpi Luca Cecchini, “questo in realtà dà luogo a sprechi perché non sempre la fotocellula vede giusto. Potrebbe essere sporca oppure mettersi in azione in orari sbagliati. E può anche succedere che non ci sia sempre bisogno illuminare allo stesso modo e alla stessa ora tutte le zone di una città”.

Così si mette in moto un sistema di telegestione che sfrutta la rete già esistente e quindi non richiede impianti e scavi nuovi: semplicemente mette in rete i vari lampioni. Così si possono decidere abbassamenti o innalzamenti del livello d’illuminazione in determinati orari in base alle reali necessità delle città o di quella particolare zona, facendo così risparmiare i contribuenti. Non si tratta di creare città a due velocità, ma semplicemente di ottimizzare le risorse: piazze che siano piene di negozi saranno comunque più illuminate, anche d’inverno, rispetto a zone della periferia poco frequentate, ma non per questo da trascurare.

L’Umpi ha infatti calcolato che il risparmio in termini economici possa aggirarsi sul 30-40% e soprattutto l’investimento iniziale per montare il sistema preveda un ammortizzamento per un’amministrazione al massimo in sette anni. Il sistema è già presente in almeno cento città italiane e, secondo l’Umpi, può mettere in comunicazione anche altri servizi, dal wi-fi alla telecamere di sorveglianza, passando per i punti di ricarica dei veicoli elettrici. Anche se l’Italia, sotto questo punto di vista, deve fare un bel salto in avanti.

 

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