Il conto in rosso? Ora costa caro

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Andare in rosso sul conto corrente? Dal 1° gennaio può costare molto caro, anche più che nel recente passato. E’ l’effetto della Civ, la Commissione d’istruttoria veloce che rappresenta un costo fisso per tutti quelli che sforino.

Ha sostituito la commissione di massimo scoperto, dovuta quando si esce dal fido oppure si va in rosso senza avere un fido e si deve pagare nel caso in cui il superamento sia superiore ai 500 euro, oppure quando è d’importo minore ma dura sette giorni.

I calcoli dell’Università Bocconi effettuati per il ‘Corriere della Sera’ e realizzati contattando sette banche dicono che per ogni famiglia i costi potranno superare i 50 euro mentre per le imprese potranno arrivare a 85 anche se per il momento si tratta di stime visto che le banche devono approvare definitivamente i piani. Ad esempio Cariparma dal 1° febbraio porterà la Civ da 35 a 45 euro, gli altri ci stanno pensando.

La Bocconi ha dimostrato che sconfinare per un solo giorno di 501 euro costa in media 33,10 euro, con una punta di 50,25 euro al Monte dei Paschi di Siena, seguito da Unicredit con 50,23 euro. Per dieci giorni, la spesa è invece 35,31 euro nella media delle sette banche e 52,55 euro nella punta ancora per Mps. Se invece si sconfina di mille euro si spendono in media 33,34 euro per un solo giorno e 37,76 euro per dieci giorni. Il top é per Mps e Unicredit che per un solo giorno di buco chiedono rispettivamente 50,51 euro e 50,46 euro, e per dieci giorni 55 euro ciascuna. Invece Banca Intesa ha scelto di non applicare la Civ, optando per un tasso d’interesse nominale molto alto.

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