Al Sud il più alto potenziale imprenditoriale d’Italia

Rete Imprese Italia contro l'Imu

Le potenzialità imprenditoriali giovanili del Sud Italia sono tra le più forti della penisola, complice la disoccupazione, “l‘esercito dei senza lavoro” al Sud (il cui numero negli ultimi anni sembra aumentare vertiginosamente) si trasforma così in un potenziale di neoimprenditori under 35 pari ad oltre il 60% del totale nazionale.

Unioncamere ha recentemente stilato una classifica sulla realtà lavorativa italiana, lasciando emergere la forte volontà di oltre 123mila giovani, di dar vita ad un qualche tipo di impresa, un sogno costretto però a naufragare a causa della mancanza assoluta di mezzi e delle enormi difficoltà burocratiche e finanziarie a cui i nuovi imprenditori sono sottoposti.

Il Sud diventa sempre più propositivo, trasformandosi in un vero e proprio motore economico per lo stivale. Non tutti gli aspiranti imprenditori sanno però, che esiste la possibilità di rivolgersi agli Sportelli per l’imprenditorialità giovanile attivati dalle Camere di commercio (vedi l’elenco su www.filo.unioncamere.it), dove potranno trovare l’assistenza e il supporto necessario per dar vita a nuove iniziative commerciali ed imprenditoriali, il tutto senza dover pagare assolutamente nulla.

Secondo le stime, prima della fine del 2014 quasi 36mila posti di lavoro andranno persi nel settore manifatturiero, 39mila nelle costruzioni e 67.300 nei servizi, sfiorando così record disastrosi mai toccati fino ad ora. Anche se in rallentamento, continua la perdita di personale attesa dalle imprese di minore dimensione (-82.600 il saldo entrate-uscite). Saranno sempre meno le aziende disposte ad assumere tanto che si prospetta la perdita di oltre 33mila posizioni nelle imprese tra i 10 e i 49 dipendenti mentre il numero scende a 16.800 per quelle comprese tra i 50 e i 249 dipendenti. Solo nel Mezzogiorno si attesta la perdita media di 49.800 posti di lavoro e solo nella città di  Napoli si contano circa 4.800 posti di lavoro in meno. L’unico modo per risollevare le sorti del Paese quindi, resta la libera impresa.

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