Tassa sui ricchi: il fronte contro la proposta di legge

In Italia è sempre la stessa storia: nessuno si azzarda mai a scatenare un grande polverone quando il governo chiede gravi sacrifici economici alle classi più in difficoltà, il fine giustifica i mezzi e salvare il Paese dalla bancarotta è l’assoluta priorità. Tuttavia è bastata una semplice proposta di legge per introdurre una tassa per i redditi più alti per sollevare uno scandalo mediatico senza eguali. Pdl e Confindustria hanno fatto fronte comuneper salvaguardare lo 0,4% della popolazione italiana, eppure il fine era altrettanto nobile: risolvere il problema degli esodati.

C’è già un’aliquota del 3% su questi redditi, aggiungerne un’altra sarebbe alquanto iniquo: quella è la fascia di popolazione che è l’unica che spende e c’è il problema di consumi interni” afferma il vice-presidente di Confindustria Aurelio Regina, a cui si affianca il capogruppo alla camera del Pdl Fabrizio Cicchitto “Non condividiamo il ricorso a forme di finanza straordinaria per una copertura delle risorse necessarie sul tema degli esodati.” Sull’altro fronte politico c’è già rassegnazione, col segretario del Pd Pier Luigi Bersani che si limita a sostenere “Possono esserci anche altre soluzioni, l’importante è arrivare all’obbiettivo.

Le dichiarazioni di chi si oppone alla proposta di legge risultano essere fuorvianti se si va poi a vedere in cosa consiste concretamente la tassa: la stima fatta dalla Cgia di Mestre precisa innanzitutto che l’aliquota colpisce appena lo 0,4% degli italiani, 151 mila contribuenti, coloro i quali denunciano un reddito annuo superiore ai 150.000 euro, per poi evidenziare che “Gli aumenti di imposta saranno chiaramente progressivi, ovvero cresceranno al crescere del reddito. Per un contribuente con 160.000 euro di reddito annuo, l’aggravio effettivo sarà di 166 euro. Mentre per un contribuente con 170.000 euro, invece, il contributo peserà per 332 euro all’anno, fino a toccare i 5.800 euro di maggiore imposta annua per un ipotetico contribuente con 500 mila euro di reddito annuo.

In relazione a debiti tanto alti si può davvero parlare di piccolo sacrificio, così la pensa anche il segretario della Cgil Susanna CamussoMi pare positiva l’indicazione di un meccanismo di solidarietà, di chiedere a chi ha di più in questo paese di contribuire.

Ma questa legge, che sarebbe cosa gradita alla stragrande maggioranza degli italiani, non s’ha da fare…

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