Studiare fuori sede, quanto costa?

In Italia, investire nella ricerca e nella formazione interessa poco ai governi. Il risultato è che registriamo zero politiche di sostegno per chi studia” Questo è quanto afferma Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori.

La dichiarazione è stata fatta a seguito della ricerca effettuata proprio dal Movimento Consumatori riguardo ai costi della cultura, in particolare la spesa per gli studenti fuori sede, in Italia.

Come ben sappiamo molti studenti, terminato il percorso scolastico decidono di frequentare l’università, e per convenienza, per lontananza del paese d’origine, decidono, assieme ai genitori di investire sulla propria formazione accademica affittando una camera o un posto letto in una delle città universitarie italiane.

La ricerca è stata effettuata partendo in dettaglio dal costo degli alloggi nelle diverse città, sedi di università, molto frequentate in Italia. Di ogni città è stato valutato il costo mensile più basso e quello più alto, la tipologia di sistemazione, se un semplice posto letto o una camera ad uso privato, ed è stata calcolata una media aggiungendo anche i cosiddetti “costi aggiuntivi” che sarebbero le spese di condominio e le varie bollette luce e gas.

Dalla ricerca emerge che le città più care sono Milano (prima in classifica per il prezzo più alto di un posto letto in camera doppia) e Roma (primato capitolino per il prezzo di una camera ad uso privato), mentre quella dove si risparmia di più è Palermo in entrambe le soluzioni. Per avere un dato complessivo di quanto sia oneroso per una famiglia mantenere uno studente fuori sede alle spese per un affitto annuale sono state aggiunte quelle relative alle tasse universitarie (1000 euro circa annue per gli atenei pubblici italiani), all’acquisto dei libri di testo (500 euro circa annui negli atenei pubblici italiani) e al vitto (2400 euro circa annui)”.

Per la ricerca dettagliata dell’associazione cliccate qui,  per la tabella con l’indagine dei costi qui.

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