Ritorno dell’Irpef, stangata sulle case

C’ è un’imposta che più di tutte nella nuova riforma fiscale voluta del governo con la manovra finanziaria appena varata preoccupa più di tutte: è quella relativa al ritorno dell’Irpef che si concretizzerà sin da subito con la nuova imposta sulla prima casa.

Un onere che graverà su almeno 24 milioni di italiani e ha già provocato durissime reazioni sia da parte di molti partiti (compresa la Lega) che delle associazioni di categoria come Sunia e Confedilizia che parlano apertamente di ‘massacro’.

In concreto si tratterà di versare tasse sul 20% del valore catastale della prima casa, anche se c’è attesa per vedere quello che succederà con la cosiddetta ‘clausola di salvaguardia’ inserita nella manovra.

Prevede agevolazioni fiscali, deduzioni e detrazioni pari al 5% nel 2013 e fino al 20% l’anno successivo soprattutto sulla prima casa e sulle sue relative pertinenze. Il problema però è che il peso dell’Irpef sulla casa non sarà uguale in ogni città italiana con varie fasce di reddito e penalizzazioni anche per i settori più deboli. Inoltre, come se non bastasse, è stata anche aumentata la cedolare secca sugli affitti che passa dal 21 al 25,2% conseguenza dei tagli alle agevolazioni.

Al momento sono a rischio sia la deduzione forfetaria del 15% sui redditi da locazione che viene attualmente riconosciuta ai proprietari per i costi sostenuti per l’immobile che l’ulteriore deduzione del 30% ai proprietari che affittano con canone concordato. Inoltre il bonus del 36% sui lavori di recupero edilizio scenderà al 28,8, mentre quello del 55% su interventi mirati al risparmio energetico calerà di undici punti. E sono destinate a calare pure le agevolazioni  previste per gli inquilini a sostegno del costo dell’affitto: un taglio del 5% nel 2013 e del 20% nel 2014.

Più in generale la riforma del fisco ha già fatto sentire i suoi effetti in diversi città, come ad esempio Milano con la giunta Pisapia ha deciso di introdurre per la prima volta l’ addizionale Irpef dello 0,2% già da quest’ anno anche se con l’ esenzione fino a 26 mila euro di reddito. Inoltre saranno tartassati i residenti nelle cinque regioni (Lazio, Molise, Campania, Puglia e Calabria) che a causa dell’ extradeficit sanitario hanno dovuto fa scattare gli aumenti. Già da quest’ anno sono possibili incrementi delle aliquote comunali, se queste sono sotto lo 0,4%, mentre a partire dal 2013 i ritocchi sono liberi fino ad un massimo dello 0,8% mentre le addizionali regionali Irpef potranno salire fino al 2% nel 2014 e al 3% dal 2015.

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