UE: cresce la differenza tra pensionati e nuovi lavoratori

Nell’Unione Europea le statistiche registrate negli ultimi tempi destano qualche preoccupazione, soprattutto in merito al rapporto tra pensionati e nuovi lavoratori. L’ufficio studi del gruppo Allianz, ha calcolato, sfruttando precedenti dati Eurostat, che nel corso di quest’anno andrà in pensione un numero di persone maggiore rispetto a quante entreranno per la prima volta sul mercato del lavoro.

La differenza è importante: si parla di cifre intorno alle 220mila persone.
Questa differenza, secondo i calcoli e le previsioni dello studio, crescerà costantemente col passare degli anni, fino a raggiungere la quota, nel 2030, di 8 milioni e 300 mila persone in più.

Il vero problema è che questo gap mette in difficoltà anche paesi come il Giappone, che stanno attraversando un processo di invecchiamento della popolazione molto marcato.
Questa situazione si dovrebbe riproporre anche in Russia, Corea del Sud, Canada e, addirittura, anche in Cina.
Condizioni opposte negli Stati Uniti d’America, invece, in cui la popolazione che entra sul mercato del lavoro continua ad aumentare, sopratutto grazie agli immigrati, che hanno determinato una netta crescita del tasso di natalità.

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