Al Sud i comuni dovranno aumentare le tasse del 20%

Un primo dato, che già fa rabbrividire: all’interno del federalismo fiscale, la finanza derivata (ovvero quella che proviene dai trasferimenti statali e regionali) non è più consentita e gli assegni provenienti dall’amministrazione centrale ogni anno, devono diventare delle tasse locali. Il secondo dato riguarda invece i trasferimenti statali da fiscalizzare e, per motivi di equilibrio dei conti finanziari, le principali indiziate a sostenere questo peso sono le regioni meridionali, in cui anche le basi del futuro fisco municipale sono molto meno solide.

Resta però un grande quesito: in che modo i comuni del Sud, che sono portatori di basi imponibili meno alte, ma hanno il compito di trasformare in tasse dei valori più elevati, potranno soddisfare quanto previsto dall’amministrazione centrale senza però aumentare al massimo le aliquote?
E’ la prima volta che si pone questo problema e a presentarlo sotto gli occhi di tutti, è stato il rapporto annuale che riguarda il quadro finanziario dei comuni, che è stato comunicato settimana scorsa dall’Ifel, un istituto per la finanza locale dell’associazione dei comuni.

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