Rc Auto e Ipt, le Province esagerano

Forse scompariranno o comunque si ridurranno quando le Province verranno decurtate, ma per il momento le tasse imposte direttamente da loro sono ancora attive e anzi sono destinate ad aumentare nei prossimi mesi, soprattutto per quello che riguarda l’Rc auto e l’Ipt, ossia l’Imposta provinciale di trascrizione.

Merito o colpa, a seconda di come la si giudichi, delle norme sul federalismo fiscale che prevedono come a beneficiare delle entrate sulle polizze Rc auto siano proprio le Province, con un’aliquota base a livello nazionale fissata nel 12,5%. Ma gli Enti provinciali possono a loro discrezione elevarla di un altro 3,5% e ovviamente con tutti i tagli che sono stati decisi dal governo ne hanno approfittato subito. Rarissime le eccezioni, come Bolzano, Aosta, Trento e Firenze.

E a questo si accompagna l’imposta per la trascrizione dei nuovi acquisti che vanno registrati presso il Pra (Pubblico registro automobilistico). Una prassi che è obbligo e ovviamente prevede anche un altro pagamento, quello di un’altra tassa sempre esigibile dalle Province: ci sono tariffe base nazionali, pari a circa 150 euro per veicoli fino a 53 Kw (pari a 72 cavalli) di potenza, mentre oltre si moltiplica ogni kW aggiuntivo per un valore pari a 3,5 euro.

Anche in questo caso le province possono elevare questi due valori a loro discrezione e ci sono stati, secondo le prime indiscrezioni, aumenti sino al 30%. Come a dire che se fino ad oggi il mercato dell’auto ha sofferto una crisi prolungata, con queste nuove tasse certo non è destinato ad avere un’impennata.

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