Riciclo, Microsoft e McDonald’s in prima linea

Il problema della riduzione dell’inquinamento e nello stesso tempo del riciclo per ottenere nuove fonti di energia sta molto a cuore anche alle multinazionali. Lo dimostra ad esempio Microsoft che ha ideato come realizzare il suo prossimo Data Center sfruttando un’alimentazione interamente basata sui rifiuti prodotti dall’azienda.

In pratica la struttura verrà resa funzionale attraverso celle a combustibile che sono alimentate attraverso il biogas prodotto dalla discarica presente all’interno dell’edificio aziendale stesso.

Il sistema consentirà di produrre energia grazie al trattamento delle acque reflue e con l’immondizia prodotta dalla stessa azienda, facendone derivare metano che poi andrà ad alimentare direttamente le celle a combustibile. Secondo le stime degli ideatori del sistema, grazie all’impianto sarà possibile rendere la struttura energeticamente autonoma ed autosufficiente.

In realtà un sistema del genere è già stato applicato nella sede Apple di Maiden, che già funziona con biogas e gas naturale per autoalimentarsi. Però l’azienda fondata da Bill Gates non è ancora riuscita ad essere efficiente in maniera completa attraverso il biogas, anche se sta lavorando per arrivarci. Una sfida tra colossi dunque nella quale Microsoft si mette in prima linea sia per rispetto dell’ambiente che per un deciso risparmio nella fornitura di energia. Inoltre l’impianto è a zero emissioni, quindi ne guadagnano tutti. Per i dettagli

Altra interessante innovazione arriva dai ristoranti McDonald’s che hanno deciso di passare ai bicchieri in materiale facilmente riciclabile. Fino ad oggi infatti le bevande che venivano servite erano versate in contenitori di polistirene (più comunemente conosciuto come polistirolo) espanso, materiale estremamente inquinante al punto da non poter essere utilizzato nemmeno nelle applicazioni nel campo edilizio.

Così la catena di fast food ha deciso di passare al contrattacco, testando in duemila punti vendita negli Usa questi nuovi bicchieri in materiale riciclabile anche  per capire la soddisfazione dei clienti. Sostanzialmente la svolta ulteriormente ‘verde’ della catena dipenderà quindi anche dagli avventori. Chi volesse approfondire

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