Easy Solar e dissipatore rifiuti, l’ambiente ringrazia

Da ora è disponibile anche in Italia ‘Easy Solar System’, un nuovo sistema di riscaldamento autonomo per la casa che è l’unico impianto solare a circolazione forzata ad impatto zero sull’ambiente. Infatti è alimentato da un pannello fotovoltaico che ne garantisce l’alto funzionamento senza dover utilizzare quantitativi di energia elettrica per lo sfruttamento dell‘energia solare.

Si risolve così il problema delle emissioni di anidride carbonica visto che i dispositivo si autoalimenta. Inoltre all’interno del pannello troviamo l’integrazione di un sistema di accumulo dell’acqua sanitaria che può raggiungere fino a circa 150 litri di capienza. All’atto pratica significa una notevole diminuzione dei tempi e quindi dei costi di installazione, senza l’obbligo di un ingombro dovuto al bollitore e a tutte le connessioni relative.

Inoltre l’installazione di questo nuovo dispositivo è davvero semplice, veloce e efficiente, oltre a garantire un forte contenimento dei costi, grazie al risparmio economico permesso dall’introduzione del pannello fotovoltaico che lo alimenta. Un prodotto nato dall’ingegno italiano,  in particolare quello dell’Italtherm, azienda da sempre impegnata nel settore del riscaldamento domestico autonomo. Chi volesse approfondire trova tutto in

E un altro prodotto nuovo che sta rapidamente prendendo piede in Italia, con installazioni di priva che per il momento hanno coinvolto le città di Lucca, Monghidoro (Bo), Biella, Padova e Chieri (To), è il dissipatore. Si tratta di un innovativo prodotto per lo smaltimento dei rifiuti alimentari domestici che può essere installato direttamente sotto il lavello della cucina e produce attraverso gli scarti organici quantitativi di biogas.

Un risparmio deciso anche per quello che riguarda la raccolta differenziata, visto che i rifiuti si smaltiscono direttamente in casa e non devono essere portati via dai camion della nettezza urbana, procurando un risparmio di costi (almeno mezzo miliardo di euro l’anno) oltre che di emissioni di CO2 provocate dai camion per la raccolta. In altri Paesi è già diffuso da tempo; ora è lecito pensare che dopo la sperimentazione in Italia si passi ad un uso capillare. Tutti i dettagli in

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