Pneumatici, ecco i trucchi per risparmiare

gommeTecnicamente rientrano alla voce accessori. Ma in realtà gli pneumatici rappresentano molto di più per le nostre auto, sia dal punto di vista della sicurezza che del risparmio visto che con qualche piccolo accorgimento e con le nostre scelte possiamo spendere decisamente di meno.

Il primo passo può essere quello di sfruttare a nostro vantaggio le norme dell’Ue, diventate obbligatorie anche in Italia. Come le etichette che devono accompagnare ogni treno di gomme, alla stessa stregua di quanto avviene ad esempio per gli elettrodomestici. Diversi  i criteri di valutazione che vanno dalla rumorosità del pneumatico al basso consumo di carburante passando per la tenuta sul bagnato. Per ogni gomma un giudizio, espresso sotto forma di lettera: una A sta per ottimo, una G sta per poco conveniente, in tutti i sensi.

Infatti mettendole a confronto, tra una gomma di classe A e una di classe G c’è una differenza di consumo di carburante almeno del 7.5%; inoltre un pneumatico di classe A comporta uno spazio di frenata del 30% in meno rispetto ad una classe F, mentre la rumorosità è misurata in decibel e la scala va da 1 per quello più silenzioso a 3 per il più rumoroso. Ovviamente il consiglio pratico è quello di rifornirsi dal gommista di fiducia per non prendere fregature perché non sempre l’etichetta originale viene mantenuta all’atto della vendita.

Ma gli pneumatici vanno anche sempre controllati, anche qui per una questione di costi e di sicurezza. Controllarne l’usura serve sia per evitare sanzioni ma anche per consumare meno. E allora, sapendo che le cause maggiori per il consumo sono i chilometri percorsi, lo stile di guida e le condizioni atmosferiche nelle quali si viaggi, meglio pensare ai rimedi. Anzitutto gli pneumatici devono obbligatoriamente presentare degli indicatori di consumo, tasselli presenti negli incavi longitudinali del battistrada delle vetture. Essendo equamente distanziati tra loro, quando emergono in superficie segnalano la necessità di sostituire la gomma.

E per far durare di più gli pneumatici si può anche pensare di invertirli, indicativamente almeno ogni 10mila km. Gli esperti consigliano comunque di montare le gomme più usate davanti e quelle meno consumate dietro, visto che in condizioni difficili garantiscono una migliore aderenza alla strada.

Altro metodo efficace e poco costoso per ottimizzare questo tipo di spesa è utilizzare gomme rigenerate o ricostruite. Sono pneumatici realizzati da aziende specializzate che li rimettono in perfetta efficienza rifacendo i battistrada che si sono andati consumando durante il loro primo utilizzo. Si tratta anche di una pratica sicura visto che dopo il controllo relativo alla centratura ed equilibratura il pneumatico viene sottoposto alla vulcanizzazione, attraverso la quale le parti vecchie e nuove si saldano.

Una scelta ecologica ed economica dato che un treno gomme rigenerate presenta costi pari anche a meno del 30% rispetto a quelle nuove. E a garantire la sicurezza, ancora una volta, ci sono le norme stabilite dall’Unione Europea: sui copertoni originali e a norma sul lato è indicata la sigla 108 R, mentre all’interno di un cerchio appare la lettera E seguita da una cifra composta da sei numeri. E ancora devono comparire la scritta ‘Ricostruito’ o ‘Retread’, il costruttore e la settimana oltre l’anno nel quale è avvenuta questa operazione.

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