Moto e monopattini elettrici, il trasporto del futuro

greyp g12

Il mondo della mobilità elettrica e quindi pulita sforna in continuazioni nuovi prodotti destinati a migliorare anche la vita del pubblico. E’ il caso Greyp G12, un nuovo motociclo elettrico a pedale realizzato da una piccola azienda della Croazia attiva nel settore delle autovetture.

Consiste in una specie di moto a pedali che può risultare utilissima per gli spostamenti all’interno del traffico cittadino. Per la sua realizzazione la Rimac Automobili’s si è ispirata alle caratteristiche delle tradizionali mountain bike e alle motociclette da downhill. In pratica è possibile utilizzare sia la carica elettrica accumulata nella batteria in dotazione sia utilizzare normalmente i pedali.

Le due celle della batteria garantiscono 1,3 kWh, per un’autonomia di percorrenza di ben 120 km con una sola ricarica completa, che è possibile ottenere con una normale presa da 220v in circa 80 minuti. E con il suo peso totale di 50 chilogrammi, garantisce una velocità di circa 65 km/h. Secondo alcune anticipazioni il prezzo dovrebbe aggirarsi sui 6000 euro.

E’ già invece una realtà Winglet, il monopattino elettrico progettato dalla Toyota per la mobilità sostenibile urbana. Attualmente la Casa giapponese sta ultimando i test definitivi che sembrano comunque aver convinto i tecnico. Winglet è capace, una volta che si sale, di bilanciare automaticamente il baricentro analizzando peso e forza del piede poggiato, in modo che la salita sia priva del rischio di cadute. Quando si scende, invece, il monopattino si inclina alla pressione di un tasto per agevolare la discesa.

Inoltre ha dimensioni molto più contenute rispetto al già conosciuto Segway, tanto da poter essere trasportato all’interno degli edifici, di essere caricato sui mezzi pubblici e addirittura di portarlo all’interno di un ascensore. La sua velocità di percorrenza è di 4 chilometri orari, ha un’autonomia di un’ora e la sua batteria di alimentazione ha bisogno di una ricarica di 90 minuti.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *