Disagi Trenitalia: dopo il taglio dei convogli arriva la “multa”

Strano caso quello di Trenitalia. La compagnia per ridurre gli effetti della crisi ha deciso un taglio deciso a molti dei suoi convogli, soprattutto quelli diretti al Sud. Non solo tagli, le Ferrovie dello Stato non hanno programmato il necessario potenziamento del servizio prima e durante le festività, lasciando molti viaggiatori nel panico.

Vista l’enorme richiesta, soprattutto di quelli che emigrati tornano al Meridione durante le festività natalizie, molti hanno viaggiato in piedi, tratte lunghe anche 8 ore, pagando una “multa”. La multa in questione è quella dei passeggeri saliti sul treno senza biglietto, solo che questa volta viene pagata per salirci!

Lo “strano caso” della tratta Bologna Lecce è stata documentata da La Repubblica. A seguire l’articolo tratto dal quotidiano:

“Pagare 100 euro per un biglietto che ne costa 50. Ritenersi fortunati, perché in qualche modo si riesce a salire sul treno, pronti per un altro “viaggio della speranza”. Bologna, Stazione centrale. Sono le nove di venerdì sera e il “751” Bologna-Lecce è pieno come un uovo, fermo al binario 7. Valige, cappotti, freddo, una lunga notte davanti. L’unica carrozza che ha i posti a sedere – le altre sei sono destinate alle cuccette – è il miraggio dei viaggiatori. I più fortunati hanno prenotato una delle 72 poltrone disponibili. Gli altri si sono accaparrati uno dei 15 posti in piedi “tollerati” lungo il corridoio. In molti, invece, aspettano fuori, non hanno il biglietto ma cercano di partire. I controllori potrebbero dire che non c’è posto, che non c’è nulla da fare. Invece no, ecco l’escamotage: “Vuole salire? Allora, lei mi paga i 50 euro del biglietto più 50 euro di soprattassa e io la faccio entrare”, spiega un controllore. “Come se avessi preso una multa?”, chiede stizzito un signore. “Esatto. Ecco la ricevuta”.

Una multa prima di salire sul treno, a terra. Come condizione per viaggiare. Un rincaro del 100% sul costo iniziale del biglietto. Una pratica che va avanti da giorni: giovedì, a mezzanotte, Trenitalia ha dovuto chiamare ben due volte la Polizia ferroviaria. Famiglie, anziani e bambini chiedevano di salire sull’ultimo treno-notte per Lecce, il “757” delle 23.57. Un assalto alla diligenza, l’ultima possibilità per partire. Qualcuno minacciava denunce, “non potete fare una cosa del genere, 100 euro per stare in piedi!”. Altri facevano collette per pagare i biglietti maggiorati. Ben sessanta passeggeri, solo a Bologna, sono saliti in questo modo, pagando 100 euro invece di 50 per un posto in piedi, magari vicino al bagno. Sessanta persone: quasi una carrozza in più. Otto ore di viaggio. Dormiranno per terra o sui portapacchi del corridoio, stipati e infreddoliti. Dopo aver dovuto accettare una “multa” sulla banchina. “In barba a tutte le norme di sicurezza ma anche alla civiltà”, dice sconsolato un operaio.

E la stessa cosa è successa venerdì. Prima, per salire sul treno-notte delle 21. Poi, ancora una volta a mezzanotte. Con gli agenti della Polfer costretti a intervenire di nuovo per calmare gli animi. Alle 23.57, però 30 persone restano a terra. Se fossero state 50, ci sarebbe stato un pullman in Autostazione ad aspettarli, per andare a Lecce. Ma erano in 30, il bus non si sarebbe riempito ed è stato annullato.

Secondo Trenitalia, “non è successo niente di particolare. Chi sale senza biglietto deve pagare una maggiorazione di 50 euro”. Si, ma a bordo, non a terra. “E perché? Più chiari e corretti di così”… I posti in piedi, di regola, non dovrebbero essere più di 15, “ma è il capotreno che giudica se una carrozza è pericolosa o meno”.

“Invece di potenziare i treni per le festività, in particolare quelli a lunga percorrenza, i convogli vengono ridotti. Si prevede un taglio del 60% sulle vetture. Dal 13 dicembre viviamo nel caos, ogni sera è la stessa storia, un incubo. Io non ci dormo la notte a vedere come sono costretti a viaggiare i passeggeri. E questo metodo mi ha ferito veramente”, ammette un dipendente di Trenitalia.

I “Bologna-Lecce” ogni sera sono quattro (fino a qualche fa erano almeno il triplo, durante tutta la giornata), uno ogni ora dalle 21 a mezzanotte. Solo sette carrozze. Solo una per i posti a sedere. Non basta mai.”

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