Mercato immobiliare in ripresa nel primo trimestre del 2010

Il mercato immobiliare ricomincia a correre: nel nostro paese, considerando i primi tre mesi del 2010, le convenzioni che si riferiscono alle compravendite di unità immobiliari hanno raggiunto l’importante cifra di 190.728. Con una crescita del 2,3% in confronto al medesimo periodo del 2009, il mercato immobiliare afferma una ripresa che non si era mai vista negli ultimi mesi. Nello specifico, facendo riferimento agli immobili ad uso residenziale, l’aumento arriva addirittura al 3%.

Emma Marcegaglia parla a tutto campo sull’attuale situazione italiana

Emma Marcegaglia lancia un monito forte e acceso: la presidente di Confindustria sottolinea come ci sia un forte bisogno di un cambiamento altrimenti per la nostra società sarà il declino e gli investimenti saranno sempre di meno nel nostro paese.
Emma Marcegaglia, dal palco di Rimini, al meeting di Comunione e Liberazione, spiega in cinque punti fondamentali il suo sistema per affrontare e sconfiggere la crisi e sviluppare la ripresa.

Mercato immobiliare: ripresa troppo lenta

La risalita del mercato immobiliare dell’Italia procede ad un passo molto più lento di quello previsto e di quello con cui invece stanno progredendo i più importanti mercati esteri: come se non bastasse, i dubbi relativi al sistema economico globale pesano ancora sulle aspettative future. I prezzi scendono, ma sempre lievemente, con un ritmo davvero blando, mentre la ripresa che tanto si prevedeva, non avverrà sicuramente prima del termine del prossimo anno e, in ogni caso, almeno all’inizio, non sarà importante. E’ quanto evidenziato dal Rapporto sul mercato immobiliare 2010 di Nomisma, in cui viene sottolineata la stabilizzazione, in linea tendenziale, della domanda di immobili, riguardanti però solo il settore delle abitazioni.

Bernanke: in Usa crescita del 3,5% nel 2010

L’economia americana registrerà un ottimo livello di crescita, pari al 3,5% nel 2010, per poi dare una nuova sferzata, ancora più elevata, nel corso del prossimo anno. E’ quanto sostenuto dal presidente della Fed, Ben Bernanke e, secondo le sue previsioni, non ci sarà un impatto “tremendo” della crisi europea sulla ripresa americana, che si sta sviluppando, anche se non è al massimo dei suoi “giri”.

Ocse: accordo per ridurre il deficit

Arriva il via libera delle sfere alte dell’Ocse, alla dichiarazione sui “Global legal standard”, un insieme di norme comuni che riguardano l’economia e la finanza, che si caratterizza per etica, trasparenza e correttezza.
A prendere parte all’accordo sono 34 paesi che già fanno parte dell’organizzazione francese, ma anche Brasile e Russia.

Enel registra una lenta ripresa del +1,4%

Buone notizie per il mercato elettrico che registra nelle ultime settimane una sorta di inversione di rotta capace di sovvertire,  anche se in piccola parte,  la tendenza riscontrata negli ultimi mesi. Un modesto +1,4% che però lascia ben sperare per le sorti del settore energetico, che può finalmente parlare di piccoli segnali positivi in grado di porre fine ad una sequenza di “14 meno”, impartiti sul volume di energia elettrica scambiata nel Sistema Italiano.

A renderlo noto,  il Gestore dei mercati energetici,  che ha messo in luce quanto e come siano aumentati gli acquisti nazionali,  registrando incrementi pari al +4,6% relativi alle vendite delle varie e molteplici unità di produzione,  dislocate sull’intero territorio nazionale.

L’Italia si riprende. Addio alla crisi?

Pare che gli Italiani possano finalmente tirare un sospiro di sollievo in quanto da alcune indagini è emerso che l’economia mondiale comincia a registrare piccoli segni di ripresa,  mentre il Fondo Monetario Internazionale seppur con debole appiglio,  vede il proprio andamento crescere in positivo.

Così,  leggendo l’ultima bozza del World Economic Outlook sull’andamento e l’oscillazione dei mercati di tutto il mondo,  pare che anche l’Italia cominci a mostrare piccoli segni di crescita rispetto ai risultati riscontrati nelle precedenti stime.

Bce conferma tassi di interesse all’1%

I tassi di interesse dell’area euro rimangono fermi all’1%, in quanto ritenuti “appropriati”: è quanto emerge dal Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea. Si tratta dunque di un segnale che, secondo molti analisti, vuol far intendere  l’orientamento dell’istituto a non modificare il costo del denaro nel breve termine.

Immobili: prezzi in calo e compravendite ferme

Le notizie degli ultimi giorni ci fanno ben sperare riguardo alla crisi finanziaria che ha colpito tutti i settori, annunciando una ripresa piu’ rapida del previsto. Ma a oggi non abbiamo ancora i dati per poter confermare questa notizia che tutti ci auguriamo veritiera. Una voglia di ripresa si è vista in effetti dalla gente e nella volonta’ di spendere per sentirsi “normali”.