Investimenti: in arrivo bond dai rendimenti interessanti

In questo momento sul mercato non mancano certo le opportunità di acquisto delle obbligazioni. Negli ultimi giorni si è assistito a un proliferare di offerte, da Eni a Fiat a Bmw. Enel si affaccerà al mercato con un nuovi bond nei prossimi giorni mentre le Assicurazioni Generali hanno in preparazioni una nuova emissione obbligazionaria della durata di 15 anni.

Alternative sicure ai Bot: Etf e fondi obbligazionari governativi

Le alternative più interessanti ai BOT sono gli ETF e i fondi obbligazionari governativi a breve e lungo termine. L’ultima asta di BOT a sei mesi ha registrato un registrato un nuovo minimo storico del rendimento lordo, attestato allo 0,55%, cui bisogna poi sottrarre anche le commissioni e le tasse. I rendimenti netti dei BOT, in sostanza, sono scesi allo 0,08%. Segnali negativi anche dall’asta dei CTZ, i Certificati di Credito del Tesoro «zero coupon», con scadenza al 30 giugno 2011, il cui rendimento netto è diminuito all’1,29%.

Previdenza complementare: tante agevolazioni e sconti fiscali

Salgono gli iscritti e i rendimenti, i fondi pensione complementari sembrano aver riscosso un certo successo nel 2008, lo testimonia la Covip. Il crescente consenso raccolto da queste forme integrative di previdenza è anche dovuto ad alcuni significativi vantaggi fiscali cui sono soggette. Sottoscrivere una forma di previdenza integrativa, sia essa un fondo pensione di categoria, un fondo pensione aperto o un Piano individuale di previdenza (Pip), permette di beneficiare di alcuni sconti in dichiarazione.

Energie rinnovabili: rendimenti al 12% attirano i grandi investitori

Continua la caccia dei grandi investitori istituzionali ai rendimenti offerti dalle energie rinnovabili. E l’Italia resta terreno molto fertile per questo tipo di asset class grazie a un quadro normativo favorevole. I vari settori, (eolico, fotovoltaico, solare termodinamico e biomassa) stanno mostrando trend di crescita sostenuti. «I rendimenti per i progetti nell’energia verde sono tra i più alti in Europa.

Bot e CTZ: rendimenti ai minimi

Il rendimento lordo per il Bot semestrale al netto delle imposte e delle commissioni di acquisto dei titoli si attesta al di sotto del mezzo punto percentuale. Per quanto riguarda i Ctz la Banca d’Italia ha comunicato che nell’asta odierna dei Bot con scadenza 29 gennaio 2010 il rendimento è stato pari allo 0,594%, toccando così il record minimo.

Fiat: introdotta penna usb per risparmiare sui consumi

Fiat stupisce tutti. In questi giorni, giunge notizia che l’azienda produttrice di automobili torinese ha creato una chiavetta usb in grado di aiutare l’automobilista a risparmiare sul carburante. Basterà connettere la chiavetta nell’apposito dispositivo di bordo, raccogliere tutti i dati di consumo, emissione, rendimento, ecc e importare tutto sul proprio computer. Successivamente il tutto sarà analizzato da un software per insegnare all’utente come risparmiare in maniera efficace.

Salgono i rendimenti dei BTP decennali

Continuano a salire, anche se in maniera lenta e progressiva, i rendimenti dei titoli di Stato. Nell’odierna asta di BTP decennali indicizzati all’inflazione, aventi come scadenza il 15 settembre del 2019, i rendimenti lordi annui composti hanno fatto registrare un rialzo dello 0,07%, attestandosi al 2,62%.

Salgono i rendimenti dei BTP e BOT a lungo termine

Dopo i rialzi dei rendimenti dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) nell’ultima asta, anche gli interessi pagati dallo Stato sui titoli a lunga scadenza hanno fatto registrare degli aumenti. Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, ha collocato in data odierna nuove tranche di BTP per oltre otto miliardi di euro con rendimenti in salita rispetto alla precedente asta; nel dettaglio, il Tesoro ha piazzato il nuovo BTP con scadenza a cinque anni e con un rendimento lordo annuo composto in salita di 56 punti base al 3,61%.

BOT e CTZ: rendimenti ormai bassissimi

I rendimenti sui titoli di Stato italiani con scadenze brevi si stanno sempre di più avvicinando allo “zero”, con la conseguenza che i risparmiatori amanti dei titoli pubblici si devono accontentare di interessi sempre più ridotti all’osso. L’odierna asta di titoli di Stato, non a caso, ha fatto registrare l’ennesimo calo dei rendimenti anche a fronte di una domanda elevata rispetto allo stock di titoli offerti dal Tesoro.

BOT a 3 mesi sotto l’1%

L’ultima riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, dall’1,25% all’1%, ha sortito immediatamente i suoi effetti anche sui titoli di Stato italiani, i cui rendimenti si sono più che allineati nel breve termine a tale manovra permettendo in questo modo a carico dello Stato una minore spesa per interessi a scapito, però, di rendimenti ridotti al lumicino per i piccoli risparmiatori.