Ocse: leggero calo dei disoccupati

Leggeri miglioramenti nel mese di agosto, per quanto riguarda il tasso di disoccupazione all’interno dei paesi Ocse, che è diminuito nella media dallo scorso 8,6% all’attuale 8,5%.
Registra dei buoni dati anche l’Italia, la cui percentuale va dall’8,4% di luglio agli 8,2 punti percentuali del mese di agosto.
Tuttavia, il nostro paese resta ancora ben distante rispetto alla Germania ( 6,8%), Olanda (4,5%), Giappone (5,1%) e Austria (4,3%).
Bisogna anche sottolineare, però, che i dati registrati dal nostro paese sono migliori rispetto a quelli della Francia e degli Stati Uniti.
I tassi più alti si trovano in Spagna (addirittura al 20,5%), Slovacchia, Irlanda, Ungheria e Portogallo.

Ocse: l’Italia fanalino di coda per quanto riguarda il Pil

Nel prossimo futuro la ripresa dovrebbe proseguire con un certo equilibrato, affrontando sempre un ambiente caratterizzato dall’incertezza.
E’ quanto comunica la Banca Centrale Europea nel consueto bollettino del mese di settembre.
Nello stesso momento in cui dall’Ocse giunge un giudizio molto duro sull’Italia, che si classifica all’ultimo posto in relazione al Pil nel G7 nella seconda metà del 2010.

Ocse: la crescita tedesca trascina il Pil di tutta l’Europa

Il Pil all’interno dell’area Ocse ha registrato un aumento dello 0,7% nel secondo trimestre del 2010, mantenendosi quindi sui livelli del primo trimestre, mentre su base annuale il prodotto interno lordo ha subito un incremento pari al 2,8%. La Germania e l’Inghilterra sono i paesi leader nella crescita del Pil, mentre la ripresa cala in Giappone e negli Usa, secondo quanto comunicato dall’Ocse.

Ocse: disoccupazione ai massimi dal Dopoguerra

Le statistiche a volte sono davvero pesanti da digerire. Anche questa, stilata dall’Ocse, che riguarda la disoccupazione e i salati ha confermato come la situazione a livello internazionale sia attraversando un momento delicato. E’ partito dal livello più basso mai toccato in 28 anni, ovvero il 5,8% al termine del 2007, il tasso di disoccupazione ha registrato una terribile impennata, fino ad arrivare al vertice, il punto massimo dal dopoguerra ad oggi, dell’8,7%, nei primi tre mesi del 2010, che in pratica rappresenta circa 17 milioni di persone senza lavoro in più.

Ocse: accordo per ridurre il deficit

Arriva il via libera delle sfere alte dell’Ocse, alla dichiarazione sui “Global legal standard”, un insieme di norme comuni che riguardano l’economia e la finanza, che si caratterizza per etica, trasparenza e correttezza.
A prendere parte all’accordo sono 34 paesi che già fanno parte dell’organizzazione francese, ma anche Brasile e Russia.

Ocse: bene l’Italia, ma occorre semplificare le regole e dare più poteri all’Antitrust

Il nostro paese può rafforzare la propria produttività e farla tornare su ottimi livelli, addirittura con un aumento del 14% in circa dieci anni, solamente dando una rapida sterzata alle riforme regolamentari che vanno a toccare il commercio, le professioni e l’energia.
Tutto ciò nonostante le previsioni di crescita per il prossimo lustro, siano abbastanza risicate.

L’Ocse: l’Italia è uno dei paesi maggiormente colpiti dalla crisi

In base alle statistiche dell’Ocse, contenute nel rapporto “Obiettivo crescita”, l’Italia risulta essere una delle nazioni che ha maggiormente sentito il peso della crisi economica.
Il rapporto dell’Ocse prevede che, a lungo termine, gli effetti della crisi corrisponderanno ad una diminuzione del prodotto interno lordo di circa 4,1 punti percentuali, mentre la media Ocse si attesta intorno ad un calo del 3,1%.

Ocse: in Italia segnali di forte ripresa economica

Nell’area Ocse il superindice, relativamente allo scorso mese di settembre, è cresciuto di 1,3 punti rispetto al mese precedente, e di 3,4 punti rispetto allo stesso mese dello scorso anno; trattasi di un dato positivo che diventa ancor più interessante se guardiamo in “casa nostra”, visto che in Italia il superindice è cresciuto di ben 10,8 punti a settembre 2009 rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Scudo fiscale: si possono rimpatriare patrimoni per 300 milardi di euro

Ammontano a quasi 300 miliardi i patrimoni degli italiani detenuti all’estero che potrebbero essere rimpatriati aderendo allo scudo fiscale. Di questi, 125 miliardi si troverebbero in Svizzera e 86 in Lussemburgo. Sono i dati forniti dalla Guardia di finanza e dalla Agenzia delle entrate sulla base di stime Ocse. Sempre secondo l’Ocse è di quasi 7000 miliardi di dollari il giro di denaro orbitante nei paradisi fiscali, dei quali circa 1.600 provento di attività criminali. La prossima settimana è previsto l’arrivo della circolare definitiva.