La corruzione affossa l’Italia

La corruzione è una palla al piede per un Paese che vuole rialzare la testa e uscire dalla crisi economica, secondo Trasparency Internetional, fra i vari danni che porta alle casse pubbliche c’è anche la riduzione del 16% gli investimenti stranieri diretti. Chi ci guadagna dal malaffare sono il corrotto e il corruttore, i veri parassiti della società.

L’economia italiana non si riprende? È colpa del terziario

Il Wall Street Journal dedica un’indagine sui problemi economici dell’Italia, la terza economia dell’Eurozona, individuando nel settore terziario il freno a mano tirato che non fa ripartire il nostro paese. Con il governo Monti e gli interventi della BCE che hanno fatto diminuire lo spread, l’Italia ha conosciuto una timida fase di ripresa che di fatto non è andata a concretizzarsi.

Storia, arte e cultura a costo zero!

Il nostro Paese è ricco di storia, arte e cultura ma in tanti, quando si tratta di organizzare un viaggio, pensiamo prima all’estero. Questo periodo di crisi però, ci ha costretti a tenere maggiormente d’occhio il portafogli, così gli italiani che non vogliono rinunciare al classico week-end fuori porta, si trovano a riscoprire le bellezze made in Italy.

La buia situazione del mercato auto

Sembra essere sempre più dura e difficile la ripresa del mercato dell’Auto in Europa, caduto in una fortissima depressione. A darne conferma l’agenzia Moody’s che vede per il vecchio continente ancora buio profondo.

Situazione negativa che ha visto l’agenzia di rating Moody’s  rivedere al ribasso le previsioni per il mercato europeo dell’auto dando  un trend negativo del 6,2% rispetto all’anno precedente, con sole  13,4 milioni di vetture immatricolate nel Vecchio Continente.

Italia e Grecia economie a rischio

Qual è il futuro per il nostro Paese? Se guardiamo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, sulla crescita le prospettive sono nerissime: infatti l’istituto prevede un calo del 2,2% del Pil in quest’anno e dello 0,6% l’anno per il prossimo.
Un dato negativo per il nostro Paese soprattutto in confronto con  i numeri dell’Eurozona,  in recessione quest’anno ma di solo mezzo punto di Pil e in crescita per il 2013.

Preoccupante aumento dei Neet

L’inglese ha creato addirittura un neologismo per definirli. Sono chiamati Neet, not in education, employment, training (non in educazione, impiego, apprendistato), persone cioè che non occupano un posto di lavoro, nè uno dei tanti percorsi formativi avviati negli enti universitari, o in altri enti.