Mutui: Euribor sempre più giù ma le banche alzano gli spread

Primato dopo primato l’Euribor, il tasso che viene anche utilizzato per il calcolo delle rate dei mutui variabili, sta scivolando sempre più verso il basso. Oggi la scadenza a 1 mese è stata fissata allo 0,45%, quella a 3 mesi allo 0,77% (entrambe hanno limato un ulteriore centesimo rispetto a ieri) e anche il tasso a 6 mesi si avvicina alla soglia dell’1% (1,04%).

Mutui a tasso variabile: come difendersi

La tregua dei tassi ripropone con più forza il dilemma di sempre sui mutui: fisso o variabile? Con l’Euribor ai minimi storici (giovedì 0,73% la scadenza a 1 mese e 1,07% quella a 3 mesi) il confronto è in apparenza senza storia. Al giorno d’oggi la differenza tra un variabile e un fisso (legato ai tassi Irs, che invece sono di recente cresciuti) può infatti superare i 3 punti percentuali.

Emendate le indicazione per l’applicazione del tetto al 4%

Circa due mesi fa, ormai a marzo, l’Agenzia delle Entrate aveva pubblicato il provvedimento speciale che dava il via libero all’aiuto che lo Stato aveva deciso di dare ai mutui con un tasso variabile (ovvero indicizzato nel tempo secondo le reali oscillazioni dei tassi interbancari europei trimestrali: Euribor, Irs, Eurirs e così via a seconda dei casi e delle specificità mutuatarie).