Il Governo annuncia una nuova possibile tassa sulla casa: l’IMU

La tanto discussa e oramai polemizzata manovra economica recentemente approvata dagli organi governativi porta con sé numerose riforme, ma non tutte positive soprattutto per quella fascia di cittadinanza che pian piano scivola sempre di più verso l’ indigenza (dato un contesto economico e sociale instabile e foriero di grosse complicanze fiscali).

Si parte con un possibile mancato condono edilizio la cui proposta sembra oramai avvicendarsi ripetutamente

Fiat: adesso si attende l’intervento del governo

Dopo l’esito, sicuramente non soddisfacente per il Lingotto, tutti si domandano se la Fiat vorrà continuare nella strada degli investimenti di 700 milioni di euro, previsti per la riorganizzazione dello stabilimento di Pomigliano. La risposta ancora non c’è: ieri in casa Fiat non si è mosso un dito per via della festività di San Giovanni, patrono di Torino, ma i tempi si potrebbero allungare fino al momento in cui non si riaprisse un dialogo.

Condono: ci sarà un terzo tentativo di inserirlo nella finanziaria?

Alcuni senatori del Pdl hanno avanzato una richiesta di inserire un nuovo condono edilizio, il terzo negli ultimi sedici anni, all’interno della manovra finanziaria, anche se il governo per il momento ha opposto il suo veto. Questa nuova ipotesi di sanatoria, chiesta nella forma dell’emendamento, sarebbe quindi un’aggiunta alla già prevista regolarizzazione per gli immobili fantasma.

Berlusconi: no alla Merkel sulla tassa sulle transazioni finanziarie

Il vertice svoltosi a Bruxelles venerdì scorso, ha visto l’Italia protagonista di un rifiuto netto e deciso, riguardante la proposta di introdurre una tassa europea sulle transazioni finanziarie. La posizione assunta dal governo italiano si mette in deciso contrasto contro quella tedesca, che invece è la promotrice di tale balzello, che non ha mai riscosso le simpatie del nostro esecutivo, nemmeno tempo addietro. La Germania, a cui bisogna aggiungere anche la Francia, ha, già da molto tempo, affermato che un’imposizione del genere sarebbe necessaria, pure se si limiti solo a livello europeo.

Il governo al lavoro per favorire la libertà di impresa

Il Consiglio dei ministri si è riunito per parlare di due schemi di disegni di legge riguardanti lo sviluppo e il sistema per migliorare le attività economiche.
Secondo quanto risulta dal termine della riunione, il primo schema ha come obiettivo la semplificazione dell’avvio di queste attività, mentre il secondo prevede un’interpretazione molto liberista degli articoli 41 e 118 c.4 della Costituzione.
Lo scopo dell’intero provvedimento, è quello di levare, dove ovviamente sia possibile, tutti quegli ostacoli che si pongono tra il libero imprenditore e l’avvio dell’attività economica, scegliendo in modo particolare la via della responsabilità personale.

Antitrust: servono norme che garantiscano una maggiore concorrenza

L’Antitrust è convinta che sia necessario modificare gli articoli 41 e 118 della Costituzione, in modo da garantire una più ampia libertà di concorrenza, ma vuole anche mettere in allarme il governo, affinché si muova con più rapidità verso la presentazione di norme che stimolino la concorrenza. Nella relazione annuale, effettuata di fronte al Parlamento, da parte del garante Antonio Catricalà, arriva il consenso alla volontà del governo di rimettere in moto una nuova serie di liberalizzazioni. Viene sottolineato il ruolo decisivo che può svolgere un aumento della concorrenza per stimolare la ripresa, perché il nostro paese non può più permettersi di continuare a pagare un prezzo così elevato a causa delle politiche anticompetitive.

Manovra finanziaria: i giovani andranno in pensione a 70 anni

Un vero e proprio braccio di ferro: è quanto si sta verificando tra Roma e Bruxelles e l’argomento è, ovviamente, quello delle pensioni. Una novità, abbastanza a sorpresa, spunta dalla manovra e dalla riforma Sacconi-Tremonti, che dà il via ad una vera e propria rivoluzione dell’età pensionabile.
Secondo le direttive dell’Unione Europea, il nostro paese dovrà obbligatoriamente alzare la soglia dell’età pensionabile da 60 a 65 anni, per quanto riguarda le dipendenti pubbliche.

Manovra: blocco degli stipendi statali e tagli alla scuola

Da oggi e per i prossimi tre anni gli stipendi dei dipendenti statali dovranno fare i conti con una perdita media di 1700 euro.
Questi soldi, che sarebbero stata naturale conseguenza dei rinnovi contrattuali e degli avanzamenti di carriera, sono stati tolti dalla nuova manovra correttiva del Governo.
I redditi degli statali verranno così bloccati, a prescindere dal costo della vita.
Una manovra che non presenta grandi tagli, ma un numero considerevole di freni, che spazia in settori dalla sanità alla scuola, dalla magistratura agli enti locali.
Secondo le stime della Fic-Cgil, alla fine di questa manovra, l’Università avrà 26500 precari in meno, di cui 20 mila sono insegnanti a contratto.

Finanziaria: vediamo le principali novità

Approfondiamo la questione relativa a diversi argomenti presenti nella manovra per risanare i conti pubblici, firmata dal presidente della Repubblica e pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
E’ ancora presente l’articolo 52, in cui è previsto, per quelle fondazioni bancarie che possiedono partecipazioni in altre società bancarie, il controllo da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Manovra: i magistrati insorgono

I tagli previsti dalla manovra economica andranno a toccare anche gli stipendi dei magistrati e, questo proposito, insorge il presidente dell’Anm (Associazione nazionale magistrati), Luca Palamara, che è intervenuto alla fine dell’incontro con Gianni Letta, il sottosegretario della Presidenza del Consiglio. I magistrati affermano di avere in serbo una sciopero per protestare contro i tagli che sono contenuti nella manovra economica varata dal govenro. Letta, nell’incontro avuto con Palamara, ha confermato tutti i provvedimenti di riduzione , confermando i tagli che erano stati annunciati.

Manovra nel caos: alcune misure dividono la stessa maggioranza

Un caos: è quello provocato dalla manovra che ha come obiettivo il risanamento dei conti pubblici.
Anche il ministro Bondi, ovviamente appartenente alla coalizione di governo, comincia a manifestare un certo malcontento per quanto riguarda i tagli alla cultura, soprattutto per la maniera con cui sono stati adottati.
Allo stesso modo, le riduzioni imposte a Regione, Province e Comuni, vede il formarsi di un ente comune in aperto contrasto contro l’esecutivo.

Confindustria: ok alla manovra, ma servono riforme per sostenere lo sviluppo

Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, manifesta la sua piena approvazione alla manovra sui conti pubblici messa in atto dal governo, ma chiede a gran voce un ulteriore impegno accanto alla strada del risanamento, fatto di riforme che puntino a rimettere in azione lo sviluppo.
Un altro appello, la Marcegaglia lo lancia a tutti i sindacati dei lavoratori, per fare in modo di organizzare un grande Assise delle imprese e del lavoro, con dei tempi brevi, prima dell’estate.
E’ quanto contenuto nella relazione che la numero uno di Confindustria ha presentato all’Auditorium Parco della Musica a Roma.