Bot e Ctz: rendimenti in ascesa

Nell’odierna asta di Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) e di Certificati di Credito del Tesoro Zero Coupon (Ctz), disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, i rendimenti sono tornati a salire seppur in maniera contenuta ed a fronte di una domanda che continua ad essere molto elevata. Nel dettaglio, per i Bot a sei mesi, il rendimento lordo in asta è stato pari allo 0,628%, in rialzo di 0,076 punti percentuali rispetto all’asta precedente; il Tesoro ha collocato 9,5 miliardi di Bot semestrali a fronte di una domanda superiore al livello dei 14 miliardi di euro.

BoT: commissioni più basse per evitare che il rendimento crolli

Valgono sempre meno fino ad essere addirittura sconvenienti per i risparmiatori. Parliamo dei Buoni Ordinari del Tesoro che nell’asta di settembre sono scesi sotto-zero. I Bot trimestrali in asta infatti hanno registrato un rendimento dello 0,386 unito al prezzo di aggiudicazione di poco sotto la pari (a 99,9). Una volta applicate la ritenuta fiscale del 12,5% e le commissioni però il rendimento netto passa ad un valore negativo dello -0,08.

Conti ad alto rendimento: sicuri e più remunerativi dei BOT

Come tutelare il proprio risparmio: prima c’erano i Buoni Ordinari del Tesoro, messi in vendita dallo stato quando questo aveva bisogno di liquidità. Adesso, invece, ci sono anche i conti ad alto rendimento. Che a volte sono anche più convenienti.

Questi conti, nel breve periodo, cioè da 3 fino a 6 mesi, hanno rendimenti annuali che si aggirano intorno al 3,8% lordo, uguale a quello di un BOT che però, con il netto dell’imposizione fiscale vigente, ha un rendimento effettivo del 3,2%, con l’obbligo poi di essere rinnovati semestralmente; il che li rende svantaggiosi in termini di investimenti dato che ogni volta, ad ogni rinnovo, si è costretti a versare anche una commissione alla banca.