BOT e CTZ: rendimenti ormai bassissimi

I rendimenti sui titoli di Stato italiani con scadenze brevi si stanno sempre di più avvicinando allo “zero”, con la conseguenza che i risparmiatori amanti dei titoli pubblici si devono accontentare di interessi sempre più ridotti all’osso. L’odierna asta di titoli di Stato, non a caso, ha fatto registrare l’ennesimo calo dei rendimenti anche a fronte di una domanda elevata rispetto allo stock di titoli offerti dal Tesoro.

BOT a 3 mesi sotto l’1%

L’ultima riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, dall’1,25% all’1%, ha sortito immediatamente i suoi effetti anche sui titoli di Stato italiani, i cui rendimenti si sono più che allineati nel breve termine a tale manovra permettendo in questo modo a carico dello Stato una minore spesa per interessi a scapito, però, di rendimenti ridotti al lumicino per i piccoli risparmiatori.

Conti ad alto rendimento: sicuri e più remunerativi dei BOT

Come tutelare il proprio risparmio: prima c’erano i Buoni Ordinari del Tesoro, messi in vendita dallo stato quando questo aveva bisogno di liquidità. Adesso, invece, ci sono anche i conti ad alto rendimento. Che a volte sono anche più convenienti.

Questi conti, nel breve periodo, cioè da 3 fino a 6 mesi, hanno rendimenti annuali che si aggirano intorno al 3,8% lordo, uguale a quello di un BOT che però, con il netto dell’imposizione fiscale vigente, ha un rendimento effettivo del 3,2%, con l’obbligo poi di essere rinnovati semestralmente; il che li rende svantaggiosi in termini di investimenti dato che ogni volta, ad ogni rinnovo, si è costretti a versare anche una commissione alla banca.

Bot, tassi ai minimi storici

Nuovi minimi storici per i BOT a 3 e 12 mesi. Il titolo trimestrale è stato collocato con un rendimento lordo semplice dell’1,0796%, in calo di 0,127 punti rispetto all’asta precedente, mentre il titolo a 12 mesi è stato piazzato con un tasso lordo dell’1,315%, in flessione di 0,059 punti rispetto al precedente minimo storico.

Bot: rendimenti trimestrali e annuali al minimo storico

Nuovi minimi storici per i BoT a 3 e 12 mesi. Il titolo trimestrale è stato collocato con un rendimento lordo semplice dell’1,206%, in calo di 0,453 punti rispetto all’asta precedente, mentre il titolo a 12 mesi è stato piazzato con un tasso lordo dell’1,374%, in caduta di 0,466 punti rispetto al precedente minimo storico. Buona la domanda che ha toccato rispettivamente i 10 miliardi per i BoT trimestrali (4,5 miliardi l’offerta del Tesoro) e gli 11,4 miliardi per i BoT annuali, a fronte dei 7,5 miliardi offerti da Via XX settembre.

Case, prezzi subito in calo nelle grandi città

Arrivano da Internet le prime conferme di una tendenza alla flessione dei prezzi delle case. I dati – ancora parziali – di gennaio 2009, elaborati da Immobiliare.it (portale con oltre 3 milioni di visitatori ogni mese e più di 8 mila agenzie attive nella vendita), fotografano in tutte le dieci più grandi città italiane un’erosione della valutazione al metro quadro. Le previsioni più recenti – dopo un 2008 all’insegna del calo marcato delle compravendite, ma con prezzi stabili – parlavano di cali compresi, nel corso del 2009, tra il 2 e il 4% (Tecnocasa) fino al -6% complessivo messo nel conto da Gabetti.

Investimenti anti-crisi col Bot

Puntano su casa, titoli di Stato e terreni agricoli, gli investitori prudenti.
Sono questi infatti i “beni rifugio” che si piazzano prima dell’oro e dei buoni postali. L’investimento nella casa è considerato il più sicuro per difendere i risparmi (42% delle segnalazioni) seguito a distanza dai titoli di Stato come i Bot (14%) e dai terreni agricoli (12%). Solo dopo arrivano l’oro (9%) e i buoni postali (8%). E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base di una indagine Swg realizzata per verificare l’impatto della crisi finanziaria sull’economia reale, divulgata in occasione del nuovo record minimo per i rendimenti dei Bot ad un anno.