Consigli per chi vuole investire il proprio danaro!

Investire i propri risparmi non è cosa così semplice e immediata, in quanto numerosi sono i fattori da prendere in considerazione per valutarne l’effettiva convenienza.

Prendiamo in esame i Bot ad esempio, ebbene, quest’ultimi rendono tanto poco da non riuscire nemmeno a “coprire” il potente e devastante effetto del carovita, discorso complesso anche per i conti di deposito remunerati che,  nonostante assicurano rendimenti più corposi, si mantengono ugualmente su un livello prettamente  medio-basso.

Nuovo minimo storico toccato dai BOT

Si sa che,  i Titoli di Stato hanno sempre rappresentato una sorta di porto sicuro non solo per i clienti retail,  ma anche per tutti piccoli risparmiatori italiani.

Sarà questo il motivo per cui,  nonostante  l’inarrestabile discesa di questi giorni,  i Buoni Tesoro continuano a riscuotere una domanda piuttosto nutrita.

Lo studio nel tempo rende più di Bot e titoli azionari

Nel medio e lungo periodo gli investimenti nell’istruzione rendono più sia dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), sia dei titoli azionari. Il dato, in particolare, emerge da uno studio a cura degli economisti della Banca d’Italia Piero Cipollone e Federico Cingano, i quali quindi danno il giusto valore al titolo di studio ed ai sacrifici di chi, magari dopo parecchi anni, riesce a conseguire la tanto sospirata laurea.

Bot e Ctz: rendimenti in ascesa

Nell’odierna asta di Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) e di Certificati di Credito del Tesoro Zero Coupon (Ctz), disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, i rendimenti sono tornati a salire seppur in maniera contenuta ed a fronte di una domanda che continua ad essere molto elevata. Nel dettaglio, per i Bot a sei mesi, il rendimento lordo in asta è stato pari allo 0,628%, in rialzo di 0,076 punti percentuali rispetto all’asta precedente; il Tesoro ha collocato 9,5 miliardi di Bot semestrali a fronte di una domanda superiore al livello dei 14 miliardi di euro.

BoT: commissioni più basse per evitare che il rendimento crolli

Valgono sempre meno fino ad essere addirittura sconvenienti per i risparmiatori. Parliamo dei Buoni Ordinari del Tesoro che nell’asta di settembre sono scesi sotto-zero. I Bot trimestrali in asta infatti hanno registrato un rendimento dello 0,386 unito al prezzo di aggiudicazione di poco sotto la pari (a 99,9). Una volta applicate la ritenuta fiscale del 12,5% e le commissioni però il rendimento netto passa ad un valore negativo dello -0,08.

Rendimenti Bot stabili, in disce quellidei Ctz

Si è chiusa nel segno della stabilità dei rendimenti l’asta di Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) semestrali offerti ieri dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per un importo complessivo pari a 10 miliardi di euro; il tasso lordo si è infatti attestato allo 0,552%, con un rialzo di appena due millesimi percentuali rispetto all’asta precedente; la domanda, come sempre, è stata elevata e superiore al quantitativo offerto.

A ruba i Btp trentennali con rendimento annuo del 5%

MILANO — E’ salito anche lunedì, portando al 2,3% il guadagno (in conto capitale) realizzato in sole quattro sedute di Borsa. Chi ha comprato mercoledì e venduto lunedì sera, si è portato a casa 2,3 euro in più per ogni 100 euro investiti. Niente male in tempi di crisi e di Bot «a tasso zero». Eppure è succes­so, ed è successo proprio a un tito­lo di Stato.

Titoli di Stato: giù i rendimenti dei Btp quinquennali

Dopo il recente minimo storico segnato in asta dai rendimenti dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) a tre mesi ed a dodici mesi, anche sui Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) continua l’erosione degli interessi offerti ai risparmiatori. Nell’asta di ieri, infatti, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato in asta quasi tre miliardi di euro di Btp, con scadenza a cinque anni, e con un rendimento lordo crollato sotto il 3%.

Alternative sicure ai Bot: Etf e fondi obbligazionari governativi

Le alternative più interessanti ai BOT sono gli ETF e i fondi obbligazionari governativi a breve e lungo termine. L’ultima asta di BOT a sei mesi ha registrato un registrato un nuovo minimo storico del rendimento lordo, attestato allo 0,55%, cui bisogna poi sottrarre anche le commissioni e le tasse. I rendimenti netti dei BOT, in sostanza, sono scesi allo 0,08%. Segnali negativi anche dall’asta dei CTZ, i Certificati di Credito del Tesoro «zero coupon», con scadenza al 30 giugno 2011, il cui rendimento netto è diminuito all’1,29%.

Bot e CTZ: rendimenti ai minimi

Il rendimento lordo per il Bot semestrale al netto delle imposte e delle commissioni di acquisto dei titoli si attesta al di sotto del mezzo punto percentuale. Per quanto riguarda i Ctz la Banca d’Italia ha comunicato che nell’asta odierna dei Bot con scadenza 29 gennaio 2010 il rendimento è stato pari allo 0,594%, toccando così il record minimo.

Salgono i rendimenti dei BTP decennali

Continuano a salire, anche se in maniera lenta e progressiva, i rendimenti dei titoli di Stato. Nell’odierna asta di BTP decennali indicizzati all’inflazione, aventi come scadenza il 15 settembre del 2019, i rendimenti lordi annui composti hanno fatto registrare un rialzo dello 0,07%, attestandosi al 2,62%.

Salgono i rendimenti dei BTP e BOT a lungo termine

Dopo i rialzi dei rendimenti dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) nell’ultima asta, anche gli interessi pagati dallo Stato sui titoli a lunga scadenza hanno fatto registrare degli aumenti. Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, ha collocato in data odierna nuove tranche di BTP per oltre otto miliardi di euro con rendimenti in salita rispetto alla precedente asta; nel dettaglio, il Tesoro ha piazzato il nuovo BTP con scadenza a cinque anni e con un rendimento lordo annuo composto in salita di 56 punti base al 3,61%.