Tariffa bioraria, una scelta poco praticata

Il trucco c’è e si vede pure anche se molti italiani sembrano non accorgersene. Perché quando venne introdotta due anni fa, la tariffa biorariadoveva essere una vera rivoluzione in positivo per le nostre bollette energetiche anche se a distanza di tempo si scopre che ancora molti italiani non la conoscono o comunque non si fidano.

Sono i dati emersi da un’inchiesta di Sos Tariffe che ha analizzato le abitudini in materia di 280mila consumatori italiani. Pur potendo spostare i propri consumi in fascia H2, ossia quella serale e notturna, in realtà più della metà tra gli intervistati, ossia il 53,97% utilizza l’energia ancora in maggior parte nella fascia H1 a fronte del restante 46 per cento in fascia H2.

Questione di abitudini, anche se in realtà la tariffazione bioraria è diventata obbligatoria per tutti quegli italiani che non siano passati al mercato libero e abbiano un contatore in grado di effettuare la lettura per la nuova ripartizione dell’energia. Sono ancora la maggioranza visto che nell’ultimo quadriennio il mercato libero ha convinto circa il 20% del totale dei consumatori di energia elettrica in Italia.

In realtà però il risparmio sarebbe consistente, perché spostando i consumi nelle ore serali e notturne grazie alla tariffazione bioraria si può arrivare a risparmiare in media il 23,83 % con punte che per alcune tariffe possono andare anche oltre il 60% a fronte di un 10,68% della normale tariffa di maggior tutela bioraria. Oltre tutto questo limite da gennaio 2012 scompare aumentando ulteriormente il divario tra la fascia giornaliera e quella serale.

Facendo esempi pratici, una famiglia composta da 5 persone, soprattutto se sono due genitori che lavorano e tre figlie che vanno a scuola e quindi di giorno lasciano casa libera, con una ripartizione dei consumi dell’80% in fascia serale e nei fine settimana con la tariffa bioraria attualmente più conveniente sul mercato libero spenderebbe circa 853,53 euro contro i 929,76 per la tariffazione bioraria della maggior tutela. Invece una famiglia di tre persone con uno sempre presente in casa avrebbe una ripartizione di circa il 70% dei consumi nella fascia più vantaggiosa. In questo caso si spenderebbero circa 523 euro per la tariffa più conveniente nel mercato libero contro i 554 per la bioraria.

E comunque al sondaggio proposto da Sos Tariffe che chiedeva se gli utenti ritenessero conveniente la tariffazione bioraria per le loro tasche più del 70% ha risposto in maniera negativa.

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