Rescissione Anticipata del Contratto: come comportarsi?

Quando si sceglie di recidere un contratto telefonico anticipatamente, gli utenti sono ancora costretti a pagare una penale? La risposta è negativa.

Difatti a partire dallo scorso 31 Gennaio 2007, n.7 in seguito al varo del famoso e oramai discutissimo Decreto Bersani, le penali per la rescissione anticipata del contratto sono state abolite.

Eppure nonostante tale l’abolizione, esistono tutt’oggi numerose imprese di servizi che ancora applicano, nonostante l’evidente illegalità della cosa, penali pecuniarie per il recesso anticipato, spesso si tratta di cifre tutt’altro che inique, celate sottoforma di nuove spese che prendono il nome di “costi o contributi di disattivazione”.

Si tratta di costi e spese che non godono di alcuna giustificazione, sono assolutamente immotivate e prive di fondamenta e tal volta possono variare dai 40 ai 70 euro, arrivando in alcuni casi addirittura a 120.

Protagoniste di tali abusi, sono sempre più di frequente le compagnie telefoniche o i nuovi gestori, che, camuffando la questione, infrangono la legge a danno di noi consumatori.

Ricordiamo che, proprio come previsto dal Decreto Bersani, ogni utente può scegliere di rivolgersi a qualsivoglia gestore senza essere tenuto al pagamento di alcuna penale al momento del passaggio da una compagnia all’altra, gli unici costi che è tenuto a versare riguardano le operazioni di disattivazione del servizio o del trasferimento dell’utenza, ma anche in questo caso si tratta di costi le cui voci devono essere specificate al momento del saldo.

Una volta appurata la questione, come bisogna fare nel caso in cui al momento della rescissione anticipata di un contratto vengano applicate delle penali?

La prima cosa da fare è inviare al gestore di telefonia interessato, una di diffida a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno per chiedere l’immediata emissione di una nota di credito, nel caso in cui tale azione non basti, è consigliabile utilizzare lo strumento della conciliazione.

Quello della conciliazione in realtà rappresenta una delle vie legali più semplici, comode e sicure (e soprattutto a basso costo) che gli utenti possono utilizzare per porre fine a delle controversie di stampo legale

Si può scegliere di procedere alla conciliazione mediante il supporto delle associazioni dei consumatori o per mezzo dei CoRecom (Comitati Regionali per le comunicazioni). Se nemmeno tali strade dovessero dare i risultati sperati, si può sempre scegliere di adottare la via giudiziaria e rivolgersi al Giudice di Pace che, secondo quanto stabilito dalla legge, è competente per cause civili del valore fino a 5.000,00 €.

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