Federalismo: cosa ha portato nell’economia Italiana?

A quanto pare,  nonostante la riforma del titolo V della costituzione che mira alla ripartizione delle competenze ottimizzando il lavoro di enti regionali e statali,  sembra che nel periodo compreso tra il 2000  e il 2008 si sia registrato un forte aumento del personale pubblico pari al 2,6% nel settore centrale mentre si è assistito,  al contempo, ad una diminuzione di 6,8 punti a livello regionale, provinciale e comunale. Ad attestarlo l’Osservatorio sul Federalismo,  costola di Unioncamere e Regione Veneto che ha denunciato l’idiosincrasia di fondo,  sottolineando in più,  l’incoerenza delle manovre governative,  dimostrando invece che se tutte le regioni applicassero i parametri indicati,  si raggiungerebbe un risparmio pari a 11 miliardi di euro.

Una cattiva gestione delle assunzioni,  porterebbe,  secondo l’ Osservatorio,  ad aggravare la situazione economica italiana che ancora non riesce a risollevarsi pienamente.

Ma questi non sono stati gli unici dati emersi,  in quanto si attesta che l’autonomia non ha portato solo un malfunzionamento centrale,  ma ha determinato bensì,  anche un aumento delle spese nelle singole regioni che spesso non hanno potuto gestire con oculatezza e prudenza,  il mandato affidato alle giunte locali.

Secondo i dati e con i numeri alla mano,  pare che alcune regioni abbiano sfruttato in maniera poco efficiente i soldi contenuti nelle proprie tasche aumentando,  talvolta,  la sproporzione e il divario tra enti e amministrazioni locali.

Si spera,  così,  che questo 2010 porti un po’ di raziocinio in più nella gestione delle spese al fine di alleggerire le tasche degli italiani e di tutti i consumatori fortemente in difficoltà.

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