I disturbi più diffusi nei bambini: sintomi e rimedi

I bambini, soprattutto nei primi mesi di vita, possono essere affetti da alcuni disturbi che normalmente vengono superati con il passare del tempo. Alcuni di questi non necessitano di cure particolari, se non qualche semplice accorgimento, come nel caso della crosta lattea. Altri hanno invece bisogno di interventi mirati a risolvere la situazione, come ad esempio quando si ha a che fare con i piedi piatti. Risparmio in Salute vi darà delle preziose informazioni al riguardo.

La crosta lattea, o dermatite seborroica, è un fenomeno abbastanza frequente nei neonati e fa la sua comparsa generalmente nei primi giorni di vita del bambino per scomparire poi dopo il terzo mese. Non si tratta di una vera e propria malattia, pertanto non deve creare ansia o preoccupazione nei neo-genitori. Riconoscere la crosta lattea è facile: compaiono delle squamette biancastre sul cuoio capelluto del bebè che in pochi giorni si diffondono su tutta la testina e si scuriscono, diventando vere e proprie croste. La crosta lattea tende a scomparire da sola tra il terzo e il quarto mese senza alcuna conseguenza, nel frattempo però le mamme possono intervenire con qualche semplice trattamento: ad esempio, è consigliabile passare delicatamente sulla testa del bimbo un batuffolo di cotone imbevuto in sostanze emollienti o in olio d’oliva. Cliccate qui per leggere tutto l’articolo.

Com’è possibile capire se nostro figlio ha i piedi piatti? E’ possibile verificare la condizione dell’arco del piede quando il bambino si posiziona sulle punte dei piedi o quando il piede non è appoggiato. Se il bambino lamenta dolore al piede, alla caviglia o nella parte bassa della gamba è il caso di consultare il medico, perché potrebbe trattarsi dei primi sintomi provocati dal piede piatto. In caso di presenza del problema, i rimedi sono diversi: il medico consiglierà sicuramente al bambino dello sport, per garantirgli un corretto sviluppo fisico. L’ortopedico potrebbe consigliare anche l’uso di plantari. Solo nei casi più gravi (piuttosto rari) può rendersi necessario un intervento chirurgico. Cliccate qui per saperne di più.

 

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