Visite gratis a chi soffre di ulcera cutanea il 6 e 7 novembre

Il 6 e il 7 novembre molte strutture ospedaliere d’Italia offriranno gratuitamente visite e consulenze sulle ulcere cutanee. Questo tipo di ulcere sono ferite difficili, che non tendono alla cicatrizzazione, causate da oltre 100 patologie tra cui il diabete e le malattie vascolari. Il problema assume un’importanza crescente: ne soffrono due milioni di italiani tra cui cinquantamila bambini. Il problema può diventare invalidante e costringere a letto la persona colpita.

Associazione Italiana Ulcere Cutanee (limportante Società Scientifica Italiana del settore, aderente alla EWMA European Wound Management Association e alla WUWHS World Union of Wound Healing Society) organizza UlcerDays®: due giornate di prevenzione e informazione, diagnosi e cura delle ulcere cutanee, con il patrocinio di numerose Istituzioni sanitarie e politiche.

L’iniziativa partirà il 6 novembre e per sapere le strutture che accoglieranno l’iniziativa potete collegarvi sul sito di UlcerDays. Per due giorni i centri saranno dedicati a chi soffre di ulcere cutanee indetta per il 6 e il 7 novembre in tutta Italia.
Esiste una forte domanda di prestazione a livello di medicina di base –  afferma Francesco Petrella, Coordinatore Nazionale di UlcerDays® e Responsabile del Centro Territoriale per il trattamento delle Ulcere Cutanee‐ASL Napoli 1 centro DS 34 -. Sono 2 milioni e mezzo i pazienti che si rivolgono al proprio medico perchè affetti da ulcere cutanee. Di questa enorme massa di persone non si trova traccia nell’analisi dei flussi informativi del nostro SSN. Perché non esiste nel nostro Paese una rete organica di strutture sanitarie territoriali ed ospedaliere dedicate al trattamento delle ulcere cutanee. La cura delle ferite difficili è uno dei pochi, o unico settore della medicina, dove l’alto livello scientifico raggiunto sulle conoscenze dei processi di riparazione tessutale, di fatto, non è a disposizione di tutti i malati.

In effetti, la precedente edizione del progetto , come conferma Petrella, ha evidenziato carenze strutturali drammatiche: il 53.2% dei pazienti impiega 6 mesi prima di incontrare una struttura sanitaria che si occupi in qualche modo di questa patologia.

Fonte: Guadagnorisparmiando.com

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