Come difendersi dalle banche e sopravvivere al mutuo

Di questi tempi risparmiatori e mutuatari non possono che essere delusi ed esasperati contro i comportamenti sempre più arroganti delle banche. Mese dopo mese la Banca Centrale Europea (BCE) riduce i tassi di interesse di riferimento – attualmente all’1,5%. E mentre i costi dei crediti erogati dalle banche rimangono alti oppure diminuiscono molto lentamente, ogni diminuzione dei tassi viene invece minuziosamente applicata ai rendimenti degli investimenti in mano ai risparmiatori. Sempre più banche locali ostacolano il trasferimento dei benefici delle diminuzioni dei tassi ai propri mutuatari.
In queste settimane al Centro Tutela Consumatori giungono sempre più numerose segnalazioni e richieste di aiuto da parte di mutuatari “incavolati”. Si tratta in genere di clienti retail che hanno ricevuto a casa comunicazione dalla propria banca che ha deciso di introdurre una soglia base per il rapporto di finanziamento del 3,50% o giù di lì. Con un Euribor 6 mesi (365) attuale di circa l’1,80 ed uno spread medio dell’1% (quindi in totale un tasso “formato” intorno al 2,80%), le solerti banche che decidono di applicare unilateralmente il cd. tasso “floor” sottraggono rilevanti somme dalle tasche dei propri clienti. Facendo un esempio: in presenza di un debito residuo di ca. € 100.000, la differenza fra interessi calcolati al 2,80% e al 3,50% è su base mensile di ca. € 58, su base annuale di ben € 700,00 ca!

Tali “tassi soglia” vengono applicati a nuovi contratti di mutuo o di prefinanziamento (aperture di credito in conto corrente), ma varie banche non si vergognano di introdurre la novità anche su contratti in corso, stipulati negli anni passati. Tali modifiche unilaterali di fondamentali condizioni economiche dei contratti, manco a dirlo, finiscono quasi sempre per cozzare contro il netto rifiuto dei clienti che non intendono accettare in alcun modo tali variazioni. A tal fine consigliamo di contestare per iscritto (raccomandata a.r.) l’unilaterale variazione proposta dalla banca.
Tali modifiche vengono motivate principalmente attraverso affermazioni di questo tipo: “Attraverso la riduzione dei tassi sotto questa soglia la nostra Cassa Raiffeisen non può ottenere più la copertura dei costi e raggiungere un’adeguata redditività…”
Al Centro Tutela Consumatori Utenti ciò non può non essere visto come un vero e proprio scandalo: “Non è assolutamente accettabile che queste banche privilegino in maniera così spudorata i propri guadagni rispetto alla propria funzione sociale!” così pensa Walther Andreaus, direttore del CTCU “Le banche che adottano simili decisioni dovrebbero muoversi in altro modo al fine di razionalizzare il problema dei propri costi, invece che pescare così impunemente dalle tasche dei propri clienti!”.

Il centro tutela consumatori richiede un efficiente e deciso intervento della politica. Perché delle tanto annunciate riduzioni dei tassi, i consumatori paiono averne sempre meno benefici. Anche dal punto di vista sociale tale modo di procedere appare come problematico. La riduzione dei costi nel finanziamento degli investimenti costituisce infatti un aspetto decisivo nel far sì che le diminuizioni dei tassi si ripercuotano virtuosamente sulla congiuntura. Le banche che adottano simili comportamenti sabotano in tutto e per tutto questo meccanismo virtuoso!

Fonte: News.attico.it

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