“Vieni via con me”, succede in Italia

Un successo annunciato quello di “Vieni via con me” che ieri sera ha preso il via sulla terza rete nazionale, quella più difficile da raggiungere con il digitale terrestre imposto dal nostro governo, nelle zone dove il segnale di questa “futuribile” tecnologia è ancora molto, troppo, debole.

Una trasmissione ironica ed amara dove Fazio e Saviano si alternano nel contrasto che si trovano ad affrontare giovani e meno giovani in Italia.

La trasmissione affronta infatti con semplicità il tema dell’abbandono del paese che tanto è legato all’economia, e lo fà raccontando storie che riguardano il nostro bel paese, lo fa raccontando quello che accade più o meno in piena luce in Italia, lo fa con un libro aperto in mano, leggendo testimonianze e ritagli di giornale, facendoci osservare spunti di vecchi video, lo fa come un moderno Omero che ci racconta quello che succede, che ci fa vedere, come si faceva nella Grecia classica, quello che dovrebbe essere invece nascosto usando alla perfezione il racconto ed i nuovi media, come nell’antichità utilizzavano gli unici “media” che conoscevano, il teatro e l’epica.

Un viaggio nell’Italia di ieri e di oggi, questo è “Vieni via con me”, che proseguirà per altre tre puntate, un viaggio attraverso storie positive e non; momenti da brividi ieri durante il racconto della vita di Falcone, massacrato da quella che viene da Saviano definita la “Macchina del Fango” che discredita tutti coloro che hanno talento o che non si piegano al gioco così come viene comandato, quella stessa macchina che già stamattina si è immediatamente messa in moto, anzi si è di nuovo messa in moto, contro Saviano, continuando la suo opera e tentando di screditare una figura coraggiosa che racconta le cose come stanno e che per questo motivo è scomoda, troppo scomoda.

Andare o restare in un’Italia così? Dove i giovani non trovano lavoro ed anzi si trovano contro scuole ed università che lottano per sopravvivere con i fondi sempre più scarsi offrendo una didattica sempre più povera? Andare o restare? Non ci viene data una risposta, ci vengono forniti però argomenti sui quali riflettere, argomenti per andare avanti e per capire che se davvero si vuole una cosa è possibile ottenerla anche se la “Macchina del Fango” è contro di noi, avete presente NichiVendola? Prendete le “denominazioni per un omosessuale” sciorinate ieri sera nel programma e poi fermatevi a pensare a quello che ha fatto, tra alti e bassi, in Puglia, un tentativo di fare politica vera, sbagliando nel tentativo a volte, ma provandoci, ed in un’Italia del genere è già qualcosa, è già un fatto al quale aggrapparsi, è già una piccola luce che ci fa sperare che forse anche in Italia può tornare la politica, quella vera, quella per i cittadini e che non è tutto sbagliato, che si può restare ed ottenere quello che è giusto.

L’Italia insomma, nuda e cruda, che riesce a produrre menti geniali ed illuminate, che riesce a farsi apprezzare per il Made in Italy, ma che d’altro canto rimane ancorata a valori vecchissimi e riesce ad arrancare per anni ed anni lacerata da governi collusi con il crimine organizzato ed uno più maldestro dell’altro, l’Italia e le sue contraddizioni.

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