Tv digitale terrestre: una gara per assegnare cinque nuove reti

ROMA – Con il passaggio definitivo dalla tv analogica al digitale terrestre «risulterà disponibile un dividendo nazionale di 5 reti», che verrà «messo a gara» con criteri di «massima apertura alla concorrenza». Lo ha stabilito l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni con una delibera che avvia il percorso per il definitivo spegnimento delle reti analogiche e la conversione delle reti digitali esistenti.

 

In particolare, i cinque lotti, cioè le cinque reti messe a gara, saranno divise in due parti: una, pari a tre lotti, sarà «riservata a nuovi entranti» e dunque saranno esclusi i soggetti come Rai e Mediaset che hanno più di due reti nazionali in tecnica analogica; la seconda, pari a due lotti, sarà aperta «a qualsiasi offerente», ma ci sarà un limite di cinque multiplex per ciascun operatore.

GARA – La delibera, relatori i commissari Lauria e Mannoni, si inserisce nel contesto della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea a carico dell’Italia nel 2006 e stabilisce che le 21 reti nazionali in tecnica digitale (DVB-T) saranno così suddivise: a) 8 reti saranno destinate alla conversione delle attuali reti analogiche; b) 8 reti saranno dedicate alla conversione in tecnica singola frequenza delle attuali reti digitali esistenti che oggi utilizzano il sistema della multifrequenza; c) all’esito della conversione dell’attuale sistema televisivo nazionale risulterà disponibile un dividendo nazionale di 5 reti. Questo dividendo, spiega ancora l’Agcom, «verrà messo a gara con criteri che garantiranno la massima apertura alla concorrenza ed alla valorizzazione di nuovi programmi. Alla gara saranno ammessi tutti i soggetti operanti nello spazio economico europeo». Sono previste, in ogni caso, «misure asimmetriche destinate ad aumentare il livello di concorrenza del sistema televisivo nazionale»: nel caso in cui «uno degli operatori che attualmente gestisce 3 reti nazionali analogiche risulti, in esito alla gara, aggiudicatario di un multiplex – sottolinea ancora l’Agcom – sarà obbligato a cedere il 40% della capacità trasmissiva di tale multiplex a terzi fornitori di contenuti indipendenti; qualora l’operatore che attualmente ha due reti nazionali analogiche vinca tutti e due i multiplex del lotto B, sarà obbligato a cedere il 40% della capacità trasmissiva di uno dei due multiplex a terzi fornitori di contenuti indipendenti». È previsto inoltre «l’obbligo di offerta di servizi di trasmissione a prezzi orientati ai costi da parte degli operatori esistenti che già dispongono di reti di estesa copertura sul territorio nazionale».

Fonte: Corriere.it

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