Tsunami politico: Grillo primo partito, Berlusconi tiene il Senato e Bersani non vince

Grillo è primo partito. Berlusconi forte al SenatoTsunami politico. Le dimensioni del terremoto di ieri pomeriggio all’apertura delle urne per le elezioni politiche sono immense. Se si potesse riassumere con una frase come siano andate le cose, dovremmo scrivere così: Beppe Grillo vince con circa il 25,5% dei voti e si conferma primo partito, superando di qualche decimale il PD di Pierluigi Bersani. Il centro-sinistra ottiene per meno dello 0,4% sul centro-destra di Silvio Berlusconi la maggioranza alla Camera, ma al Senato non ha la maggioranza, dove, invece, c’è un testa a testa sui seggi tra PD e PDL. Anche aggiungendo i senatori di Bersani a quelli di Monti, il centro-sinistra sarebbe lontanissimo dai 158 seggi necessari per avere la maggioranza anche a Palazzo Madama.

Il centrino di Mario Monti, Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini è stato un flop oltre le più temute attese dei protagonisti. Se alla Camera evitano per un soffio la vergogna di non raggiungere il quorum per la coalizione, attestandosi poco sopra il 10%, al Senato racimolano pochi seggi. L’UDC di Casini sprofonda all’1,8% e non entrerà alla Camera, se non in qualità di migliore perdente della coalizione. Fini resta fuori dal Parlamento, in compagnia di Antonio Di Pietro e il magistrato Ingroia.

E adesso? Nessuno ha la maggioranza per governare. Lo scenario sembra confuso e si arricchisce della nota del segretario del PDL, Angelino Alfano, che intorno alla mezzanotte ha chiesto ufficialmente al ministro dell’Interno Cancellieri di non procedere all’assegnazione della vittoria alla Camera, dato lo scarto minimo tra le due prime coalizioni.

A questo punto, le strade più realistiche sembrerebbero due: governo di larghe intese tra PD e PDL, ma solo finalizzato alla riforma della legge elettorale e delle riforme istituzionali più impellenti (poco probabile) o ritorno immediato alle urne. Grillo non voterà quasi certamente la fiducia a Bersani, per cui si profilano giorni o settimane di passione politico-istituzionale e di grande tensione sui mercati finanziari.

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