Renzi stravince primarie PD, post-comunisti scomparsi

Renzi stravince primarie PD, post-comunisti scomparsiMatteo Renzi ha stravinto le elezioni primarie di ieri del Partito Democratico, ottenendo il 67,8% dei quasi tre milioni di voti totali. Al suo sfidante diretto, l’ex DS Gianni Cuperlo, nonché ultimo dirigente della FIGC, è andato appena il 18% dei consensi, incalzato dal 14,2% di Pippo Civati. Molto buona l’affluenza, quasi doppia rispetto alle attese allarmistiche sul numero di persone che si sarebbe recato ai seggi. Il sindaco di Firenze ha dilagato al Nord, espugnando anche le regioni del Sud, dove non era considerato favorito, come la Calabria. Adesso, tra Renzi e Cuperlo ci sono 50 punti percentuali di distanza, quando tra i tesserati lo scarto era di appena 8 punti.

I dati indicano in modo incontrovertibile che il PD non è più nelle mani degli ex comunisti, almeno stando agli umori della base espressi ieri. Tutta la dirigenza degli ex DS è stata spazzata via, per questo, da un lato Renzi avrà gioco facile nell’imporre la sua leadership dentro al partito, dall’altro si potrebbero intravedere all’orizzonte ipotesi di scissioni a sinistra, con l’ala dalemiana a dare vita a un partito più marcatamente vicino alle radici.

Ma il voto di ieri può essere anche salutato come un avviso di sfratto al governo Letta. Non è un caso che il primo commento di Renzi, quando i dati lo davano in nettissimo vantaggio sugli avversari, è stato: “è stato battuto l’inciucio, ora basta alibi”.

E non è nemmeno un caso che il risultato sia stato gradito al centro-destra, che da oggi avrà non solo Beppe Grillo tra i fan del voto subito, bensì lo stesso PD di Renzi, che farà di tutto per staccare la spina al governo Letta-Alfano di Giorgio Napolitano.

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