Per Saccomanni l’Italia non deve sforare il vincolo del 3%

Saccomanni e il vincolo UeStiamo vivendo giorni cruciali per le sorti del nostro Paese, e l’avvicendamento ai vertici del Governo rappresenta un passaggio fondamentale per il nostro futuro. Ma non è stato un cambiamento indolore, e se da una parte Enrico Letta e Matteo Renzi hanno cercato di smorzare i toni, dall’altro lato il governo è crollato in un terremoto di rancori. L’ormai ex ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è uno degli uomini su cui i riflettori sono puntati: c’è chi ipotizza una sua conferma al ministero. Tuttavia gli attriti con il nuovo premier sono evidenti, infatti Saccomanni lo avverte: se l’Italia dovesse sforare il 3%, ci sarebbero gravi conseguenze.

È una delle questioni che stanno più a cuore a Matteo Renzi, una strategia d’uscita dalla crisi: perché l’Italia possa trovare una via di fuga dalla recessione deve avere la più vasta libertà d’azione possibile, motivo per il quale il limite del 3% del rapporto deficit/Pil imposto dall’Ue dovrebbe essere sforato. Saccomanni è invece uno strenuo oppositore di questa tesi, e seppure riconosce che “non esiste una regola che impedisce al Paese di andare oltre il 3%”, non ha dubbi che “poi ne paga le conseguenze.

Contravvenendo alle imposizioni di Bruxelles, secondo Saccomanni, l’Italia andrebbe incontro a un crollo della reputazione con riflessi sui mercati internazionali, e a sanzioni economiche da parte dell’Europa. L’ex ministro dell’Economia rivendica i buoni risultati del Governo Letta, e bandisce un cambiamento della strategia politica. Ma ora la palla passa in mano a Renzi, sarà compito sui smentire le parole di Saccomanni.

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