Pensioni, le finestre diminuiscono le richieste

La riforma delle pensioni voluta dal nuovo governo Monti in realtà nel Paese è già cominciata, come attestano i dati diffusi dall’Inps e relativi al 2011. Grazie al metodo delle ‘finestre’ infatti da gennaio a novembre le pensioni di vecchiaia e anzianità liquidate sono state 224.856, cifra inferiore di 94mila unità rispetto allo stesso periodo 2010 (-29,5%).

La diminuzione maggiore è stata registrata per le nuove pensioni di vecchiaia, ossia quelle relative ai 65 anni per gli uomini e ai 60 le donne secondo le regole che erano in corso sino al 2011, anche se con la nuova finestra mobile si sono alzati di un anno per entrambe. Complessivamente sono state liquidate 94.216 nuove pensioni di vecchiaia, con un calo complessivo del 39,4% mentre per quelle di anzianità si è registrato un calo del 20,1%, con gli assegni del 2011 passati dai 163.507 del 2010 a 130.640.

Quali le cause che hanno portato a questi cali? Secondo l’Inps si tratta soprattutto delle nuove regole entrate in vigore per regolare la finestra mobile, ossia i dodici mesi di attesa una volta raggiunti i requisiti per la pensione che salgono a 18 per gli autonomi ma anche l’innalzamento dei requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità, ossia almeno 60 anni di età con quota 96 tra età e contributi, a fronte dei 59 e quota 95 del 2010, mentre sono rimasti stabili i 40 anni di contributi a qualsiasi età.

Sostanzialmente quest’anno sono riusciti a lasciare il lavoro soltanto coloro che avevano già maturato i requisiti nel 2010, perché per gli altri è scattata la ‘finestra mobile’ che li ha rinviati al 2012. Emblematico resta il fatto che su 46.778 pensioni di vecchiaia ai lavoratori dipendenti oltre 39.000 sono state concesse tra gennaio e aprile grazie alle uscite con le vecchie finestre. Dal 2012 entreranno in vigore per tutti  le norme previste dalla manovra correttiva con la cancellazione delle quote per l’anzianità e della finestra mobile o ancora l’aumento per l’età di vecchiaia delle donne, ma coloro che hanno maturato i requisiti nel 2011 potranno ancora uscire con le vecchie regole e sono stati bloccati dalla finestra mobile.

Il calo complessivo delle pensioni nel 2011 ha interessato sia i lavoratori dipendenti, passati da 191.666 a 134.243, con un calo del 29,6%), sia gli autonomi (da 46.362 a 32.369 per i commercianti,  da 27.501 a 20.137 per i coltivatori diretti, da 53.416 a 38.107 per gli artigiani).

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