PD, sindacati e Germania chiedono la patrimoniale al governo Renzi

PD, sindacati e Germania chiedono la patrimoniale al governo RenziLa prima misura del governo Renzi potrebbe essere l’introduzione di una tassa patrimoniale. Bella rivoluzione sarebbe iniziare con l’ennesima stangata, che ancora una volta colpirebbe il risparmio, dietro la scusa che bisogna abbattere il cuneo fiscale, reperendo altrove le risorse. In realtà, gravare sulle rendite finanziarie, come pare intenzionato di fare il premier incaricato Matteo Renzi, se formerà il governo, non avrebbe alcun effetto visibile sull’economia reale e le buste paga non si appesantirebbero, se non di pochi spiccioli.

L’idea del PD, tramite il responsabile economico Filippo Taddei, sarebbe di aumentare l’imposta sulle rendite finanziarie al 25% dal 20% attuale (già innalzato dal 12,5% del 2011), con l’eccezione dei titoli di stato, che continuerebbero ad essere tassati al 12,5%.

E anche Cgil e Cisl chiedono la stangata sul risparmio, con Susanna Camusso ad affermare che la tassazione dovrà essere spostata dal lavoro alla ricchezza degli italiani. Dall’estero, è di oggi la pubblicazione dell’intervista al governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, secondo cui i paesi alle prese con problemi di debito dovrebbero introdurre una tassa patrimoniale una tantum.

In pratica, il governo Renzi si troverà pressato da parte della sua stessa maggioranza e dai tedeschi per stangare i risparmi. Inevitabili le tensioni dentro all’esecutivo, se il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano vorrà continuare a svolgere il ruolo di sentinella anti-tasse. Visti i precedenti con l’IMU, possiamo affermare che non sarà certamente Alfano&Co a fermare un probabile aumento delle tasse sul risparmio o anche la versione più estesa della patrimoniale. Bisogna vedere se Renzi sarà davvero intenzionato a rendersi sin da subito così impopolare con misure del genere.

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