Un pane per tutti contro gli sprechi alimentari

Un pane per tutti di Marina BorghettiAbbiamo spesso parlato delle iniziative e delle associazioni che nascono con l’obbiettivo di combattere e sconfiggere la piaga degli sprechi alimentari. Si tratta di un fenomeno, quello della ribellione contro un modo di fare ignorante e sprecone, che è dilagato in particolare negli ultimi anni e che ha riscosso anche risultati di pregevole valore. In questo contesto è nata l’associazione Un pane per tutti, fondata e guidata da Marina Borghetti, che da diversi anni ormai cerca di contrastare il fenomeno che in Italia porta a gettare tra i rifiuti 288mila tonnellate di cibo ancora commestibile.

Come dichiarato dalla stessa Borghetti, “Io faccio da anello di congiunzione tra il donatore e il ricevente”, il primo ruolo di Un pane per tutti è stato quello di organizzare la raccolta degli alimenti invenduti, sia nei piccoli negozi, che nei supermercati che nelle attività ristorative, e la successiva ridistribuzione dei beni alle persone più bisognose. Lo spreco di cibo non può certamente convivere con una situazione economica che vede per strada sempre più poveri, che non hanno la possibilità di comprare nemmeno una forma di pane. Dal momento in cui la Borghetti ha dato vita a Un pane per tutti, l’associazione ha potuto subito vantare collaborazioni tanto illustri quanto utili: è il caso della Federconsumatori, della Coldiretti, dell’Enpa e della Fondazione Plef.

Con gli anni l’associazione Un pane per tutti si è migliorata, ha avuto la possibilità di conoscere meglio il terreno in cui è andata a lavorare, e così oggi ha raggiunto una maturità tale da poter proporre, direttamente allo Stato italiano, una proposta di legge chiara, utile e dettagliata. Secondo l’associazione di Marina Borghetti, al fine di eliminare il problema degli sprechi alimentari, dovrebbe essere approvata una legge che vada a prevedere: la vendita scontata dei prodotti danneggiati in seno alla grande distribuzione; la donazione ai canili del cibo ormai invendibile; il bank food per onlus; l’obbligo della separazione in differenziata esteso a tutto il settore agricolo.

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