Ordine dei giornalisti, la Camera dice sì alla riforma

La commissione Cultura della Camera dei deputati ha dato il proprio assenso alla riforma dell’ordine dei giornalisti. I giornalisti professionisti non potranno non avere almeno una laurea triennale e quelli pubblicisti dovranno passare un esame di cultura generale: queste le principali novità del progetto di riforma.

Enzo Iacopino, presidente dell’ordine dei giornalisti, ha dichiarato che “una legge che non tiene conto della realtà non è una buona legge: pur condividendo alcuni suoi elementi, aggiunge ulteriore confusione“. Peraltro una commissione deontologica nazionale e un giurì per la correttezza dell’informazione avrebbero consentito – ha proseguito Iacopino – “di dare risposte in tempi più rapidi alle doglianze dei cittadini su comportamenti ritenuti scorretti di giornalisti”.

Giancarlo Mazzuca, relatore del provvedimento, si è detto “soddisfatto che sia passata la riforma dell’ordine dei giornalisti nella commissione Cultura della Camera con un voto praticamente unanime visto che c’è stato soltanto un astenuto”. “Molti colleghi” – ha aggiunto Mazzuca – “mi hanno chiesto che senso ha portare avanti questa legge quando si parla di azzerare tutti gli ordini: anch’io in realtà sono favorevole a un azzeramento, ma il rischio era che succedesse la stessa cosa capitata con l’abolizione delle province, tutti ne parlano ma non si fa niente”.

Per Mazzuca “non si poteva andare avanti con una legge vecchia di 50 anni, varata nel 1963: questa riforma serve a snellire e modernizzare l’ordine e a dargli più senso e efficienza, più regole nell’accesso alla professione“. Giuseppe Giulietti, membro della commissione Cultura, ha infine sottolineato che “ora la riforma andrà al Senato, dove sicuramente verrà modificato qualcosa, e poi tornerà qua” alla Camera.

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