D’Alema: Renzi fa la vittima. E lui: no permesso per candidarmi

matteo_renzi-ilgiornale.itTutti contro Matteo Renzi nel PD. Ieri si è tenuta a Roma l’assemblea del partito, dove hanno partecipato tutte le correnti, con l’eccezione di quella del sindaco di Firenze, il grande assente al dibattito interno. Nel corso dell’incontro, l’ex premier Massimo D’Alema non ha lesinato critiche a Renzi, sostenendo che egli giocherebbe a fare la vittima, ma così sbaglia. Ma D’Alema ha definito una sciocchezza l’indiscrezione della nascita di un correntone contro il sindaco fiorentino. Ha parlato anche l’ex segretario Pierluigi Bersani, che si è interrogato pubblicamente sulla necessità di convocare continui congressi alla ricerca di sempre nuovi leader, senza che si faccia prima il partito. Ma a distanza ha risposto anche Matteo Renzi, intervistato dal TG5, per cui il PD perderebbe troppo tempo ad occuparsi di lui. Ed è quando parla di D’Alema che accende lo scontro verbale: ho grande stima di lui, ma non gli chiedo certo il permesso di candidarmi o meno.

Parole che suonano come una grande sfida formale a colui che viene considerato oggi l’artefice di un piano anti-Renzi, che passerebbe per la creazione di regole ad hoc per evitare che il sindaco parta avvantaggiato nella corsa per la segreteria o anche per impedirgli di vincere. E ciò, nonostante il ministro Dario Franceschini abbia smentito che una tale ipotesi sia anche solo considerabile.

E anche sul possibile rinvio del congresso del PD, Renzi accenna a una battuta al vetriolo contro il governo Letta, che pure sostiene di tifare “da italiano”: in Italia c’è il rinvio dell’IMU, dell’aumento dell’IVA, degli F35, anche della Santanchè. Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si rinvia”. E sull’assemblea di ieri del PD: “era una riunione di corrente, non di partito”.

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