Camera e Senato, sotterrata strategia Bersani. Segretario nell’angolo

Sconfitta linea Bersani: niente accordo PD-Grillo su Camera e SenatoFumate nere per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato. E’ iniziata male la diciassettesima legislatura, con l’impossibilità nel primo giorno di apertura del Parlamento di avere già i nomi dei nuovi presidenti delle Camere.

Il PD avrebbe la maggioranza alla Camera dei Deputati, ma non ha voluto forzare la mano, cercando fino all’ultimo un’intesa con i grillini del Movimento 5 Stelle, votando scheda bianca, così come ha fatto anche il PDL. Stesso copione al Senato, dove però Bersani non può contare sull’elezione certa di un suo uomo, in quanto non dispone di una maggioranza nemmeno sommando i voti dei centristi a quelli dei senatori del centro-sinistra.

Il problema è che i grillini non vogliono saperne di un’alleanza con il PD e hanno dichiarato ufficialmente che voteranno solo per un governo a guida M5S.

Per questo, la linea del segretario Bersani è oggi fortemente messa in discussione nel partito, tanto che si vocifera che i maggiorenti lo lascerebbero fare, per farlo andare a sbattere contro il muro della non fiducia.

Sul fronte opposto, il Cavaliere, uscito ieri dal San Raffaele, dove era ricoverato per una forte congiuntivite, ha chiuso le porte al dialogo con Bersani, sostenendo che l’Italia avrebbe bisogno di un governo, ma il PD si comporterebbe in modo irresponsabile.

La chiusura di Berlusconi potrebbe aprire uno scenario del tutto nuovo, visto che da giorni circolano voci di incipiente intesa con Massimo D’Alema, per la formazione di un governissimo a guida Anna Finocchiaro, che sarebbe sostenuto da PDL e forse anche Lega. Una strategia, che metterebbe sia Bersani che Renzi in un angolo e che potrebbe portare l’ex premier D’Alema al Quirinale.

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